Stellantis, su Mirafiori ancora nessuna nuova auto da produrre

Nessuna certezza su un nuovo modello di auto da produrre nello storico stabilimento Fiat Mirafiori del Gruppo Stellantis a Torino.

È quanto è emerso dal Tavolo che si è riunito il 3 aprile 2024 a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Mimit, guidato da Adolfo Urso, per fare chiarezza sul futuro del sito produttivo torinese, a cui il Piemonte si è presentato compatto per chiedere impegni precisi e vincolanti e fugare le molte preoccupazioni.

Non si è però fatta piena luce, anche se il deputy chief operating officer Enlarged Europe del Gruppo Stellantis, Davide Mele, ha dichiarato che «Torino, con Mirafiori e tutto il Piemonte, è, e lo sarà anche in futuro, la città e la regione da cui parte tutto, il cuore pulsante di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese, ma che coinvolgono tutta l’attività mondiale di Stellantis».

Il manager ha però lanciato una stoccata all’Esecutivo, affermando che il ritardo sugli incentivi statali per l’acquisto di vetture nuove «incide notevolmente sugli impianti italiani di Stellantis e in particolare su Mirafiori».

Davide Mele ha ricordato che il nostro Paese è «fanalino di coda europeo nello sviluppo dell’elettrificazione a quattro ruote, con un mix del mercato elettrico intorno al 2-3%, rispetto a una media europea del 13% e una quota del 16% di mercati incentivati come la Francia». E che «è più che mai necessario rimarcare che questo è il momento di agire tutti insieme e di attuare le azioni necessarie per rendere possibile e sostenibile tale trasformazione».

Le Istituzioni locali hanno comunque apprezzato l’inizio di un confronto, mentre i sindacati si sono mostrati perplessi e hanno rilanciato l’appuntamento del 12 aprile 2024 a Torino per una manifestazione in difesa del settore automotive, dell’indotto e di tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.

«Quello avviato su Mirafiori, con il Comune di Torino, è un percorso che ci ha consentito di ottenere importanti risultati, come l’avvio dell’hub europeo del riciclo e del Battery Center, e la prossima settimana del centro per le trasmissioni, che valgono in tutto circa mille occupati, ora si tratta però di fare un passo in più – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio».

«L’azienda – ha spiegato il governatore – sta lavorando per rendere la Fiat 500 elettrica più competitiva in modo da conquistare maggiori fette di mercato, nel frattempo però serve, e questo lo dicono insieme il mondo delle imprese e i sindacati, un nuovo veicolo da produrre a Mirafiori per arrivare a 200 mila auto all’anno. Lavoriamo in questa logica con un approccio costruttivo: chiediamo a Stellantis impegni su questo e siamo disponibili a collaborare, come abbiamo fatto per il polo del riciclo».

«Mirafiori – ha concluso Cirio – è la più grande fabbrica d’Europa: in passato si facevano 400 mila macchine, nel 2023 se ne sono fatte poco più di 80 mila, ma dobbiamo arrivare a 200 mila, che in prospettiva saranno soprattutto elettriche, quando anche il mercato sarà più maturo. Questo obiettivo per il momento devo essere garantito da un nuovo modello che chiediamo con forza, così come la garanzia che il cervello e il cuore ingegneristico e di progettazione resteranno a Torino e in Piemonte. Sono queste le istanze che la Regione porterà allo sciopero proclamato per il 12 aprile a difesa di un settore che è strategico per il presente e per il futuro del Piemonte».

«Il Governo e il ministro dimostrano, ancora una volta, l’attenzione per i lavoratori e il tessuto industriale nazionale e regionale – ha rimarcato l’assessora regionale al Lavoro Elena Chiorino – e la convocazione del Tavolo è stato un passaggio importante, che conferma il cambio di rotta rispetto al passato. Ora è necessario avere risposte chiare da Stellantis, in termini di produzione e volumi, che riportino una produzione reale e sostenibile in Italia e a Torino capace di favorire posti di lavoro e non di aumentare la cassa integrazione».

«L’incontro – ha aggiunto il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – va nell’ottica di rendere sinergici gli investimenti del Gruppo Stellantis come parte di un’unica strategia: quella di ribadire che l’automotive non solo è parte integrante dell’identità di Torino, ma un’occasione di ulteriore crescita. Gli investimenti nella direzione dell’Hub del riciclo hanno colto l’esigenza di dotare Mirafiori e la città di una infrastruttura produttiva e di ricerca e sviluppo sul tema delle materie prime critiche per le auto elettriche, mentre l’investimento ribadito sul settore dell’ingegneria sarà strategico non solo per attrarre, ma anche per mantenere sul territorio giovani talenti, in un contesto peraltro alle prese con una profonda crisi demografica».

Molto critico Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl: «Giudichiamo questo Tavolo non sufficiente. Non abbiamo avuto risposte rispetto alle nostre richieste. Abbiamo chiesto un modello a largo consumo da aggiungere alla 500 elettrica e alla linea Maserati. L’azienda è più ottimista rispetto alla questione degli incentivi, ma pensiamo che le due Maserati attuali rispetto alle cinque dell’anno scorso e il dimezzamento della produzione della 500 elettrica non vadano bene. Bisogna mettere un altro modello, ma non ci è stata data risposta». «Abbiamo anche chiesto – ha aggiunto – di anticipare il lancio della produzione delle Maserati elettriche, con la prima prevista nel 2028, ma anche qui non c’è nulla».

Gli fa eco Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom Cgil: «Il contributo di Stellantis al Tavolo è stato imbarazzante. Non ha dato risposte. L’azienda ha parlato della necessità degli incentivi per aumentare i volumi della 500 elettrica, ma non ha accennato ad altri possibili modelli».

«È stato un incontro interlocutorio – ha ribadito Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm – ma abbiamo appreso con soddisfazione che il ministro sta per varare gli incentivi al consumo e speriamo che questo possa rilanciare il mercato in una fase di oggettiva difficoltà. Abbiamo però anche ribadito che per Torino resta assolutamente necessaria l’allocazione di una nuova vettura, a larga produzione, possibilmente ibrida perché il full electric stenta in questa fase a imporsi sul mercato».

«Abbiamo tutti chiesto una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’azienda – ha ribadito Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino – perché siamo preoccupati per la situazione di Stellantis, non soltanto per Mirafiori, ma per tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo. Attendiamo l’amministratore delegato Tavares e il ministro Urso presto a Torino per avere ulteriori chiarimenti. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di ottenere un nuovo modello di auto da produrre a Mirafiori e di avere un serio piano industriale per l’indotto: serve un percorso completo».

Loredana Polito

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