È iniziata il 2 aprile 2024 al Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Mimit a Roma la serie di incontri dedicati al futuro dei siti produttivi del Gruppo Stellantis in Italia.
C’è un fitto calendario di appuntamenti che, come spiega il ministro del Mimit Adolfo Urso, porterà all’elaborazione di un documento conclusivo vincolante sia per l’azienda sia per il Governo Meloni e per le Regioni, condiviso dai sindacati e dall’Anfia.
Il primo confronto è stato dedicato all’impianto di Melfi, alla presenza del presidente della Basilicata, Vito Bardi, mentre il 3 aprile 2024 il Tavolo riguarderà lo storico stabilimento Fiat Mirafiori di Torino, sul cui futuro ci sono molte preoccupazioni.
Proprio in vista del confronto al Mimit, Istituzioni, organizzazioni sindacali e datoriali si sono date appuntamento il 2 aprile 2024 al Municipio di Torino per elaborare una strategia comune.
«Chiederemo a Stellantis tutti insieme di produrre più auto in Italia e a Mirafiori, perché soltanto così si garantisce l’occupazione e l’indotto. Avremo la grande opportunità di avere dall’azienda risposte chiare». Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio che, con il sindaco Stefano Lo Russo, ha convocato l’incontro a Palazzo Civico.
«Per Mirafiori chiederemo coralmente un nuovo veicolo – ha affermato il governatore Cirio – perché solo facendo più auto si garantisce più occupazione e più indotto. Il Governo ci sta credendo e sta rifinanziando gli incentivi in maniera importante. Stellantis deve fare la sua parte».
«È giusto difendere Mirafiori, l’ingegneria, la direzione tecnica, ma – ha precisato Cirio – non bisogna avere preclusioni su un altro produttore. Il Piemonte è una regione aperta a tutti coloro che vogliono venire a investire, che sia per produrre microchip oppure per produrre auto. Qui abbiamo una capacità produttiva fatta di persone di valore, di università, di ingegneria di ricerca e di tecnologia. Noi come Regione sappiamo spendere bene i fondi europei che mettiamo a disposizione di chiunque voglia creare occupazione».
«Sicuramente il momento non è semplice – ribadisce il sindaco Stefano Lo Russo – anche perché la situazione della produzione di veicoli sta risentendo tantissimo della difficoltà del mercato, soprattutto per quel che riguarda l’auto elettrica. Inoltre, non sono ancora operativi gli incentivi ed è una delle cose che intendo chiedere al ministro, perché la transizione elettrica funziona nella misura in cui si compensa il gap economico tra l’acquisto di una macchina a motore endotermico e una elettrica».
«Dobbiamo conciliare l’esigenza di garantire il mercato libero – conclude il primo cittadino – ma contemporaneamente difendere l’industria nazionale, come fanno tanti altri Paesi e dobbiamo cominciare a farlo anche noi con maggiore intensità. Occorre vi siano risorse adeguate di sostegno a questo ramo dell’industria: dobbiamo difendere l’industria italiana e i posti di lavoro in Italia».
«Dall’incontro a Palazzo Civico con le istituzioni e le associazioni datoriali – afferma il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti – è emersa la volontà comune di combattere una battaglia buona e giusta per la città e la regione. Diciamo però, con fermezza e chiarezza, che non c’è più tempo da perdere. Basta incertezza e perdite di tempo. Stellantis e Governo devono dirci che cosa intendano realmente fare per rilanciare l’auto a Torino. L’azienda deve dirci quale è il piano industriale e quali sono i progetti futuri».
«Invitiamo tutta la città – aggiunga Caretti – a partecipare alla manifestazione del prossimo 12 aprile per sostenere la nostra mobilitazione in difesa dei posti di lavoro e del settore dell’auto».
«A Roma ribadiremo che Mirafiori non va da nessuna parte con questi livelli produttivi. Siamo molto preoccupati per il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e ci preoccupano le uscite incentivate senza alcuna parvenza di ricambio generazionale» – dichiara Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte, che aggiunge: «Dobbiamo anche valutare se sia possibile attrarre in Italia un nuovo produttore, anche se non credo che al Mimit si parlerà di questo. È evidente che i problemi dell’auto in Italia sono anche europei».
Scettica la Cgil. Per il segretario generale piemontese Giorgio Airaudo, «i tavoli senza Tavares sono inutili, a Roma come a Torino. Nell’ultimo mese l’amministratore delegato di Stellantis ha detto cose contraddittorie su Mirafiori da molto lontano: venga ad assumersi le sue responsabilità. Ogni volta si comincia daccapo come nel gioco dell’oca».
Sulla stessa linea anche l’assessora al Lavoro del Comune di Torino, Gianna Pentenero: «Per il rilancio di Mirafiori e dell’industria automobilistica italiana è necessario che Stellantis investa nello stabilimento torinese aumentando la produzione e istituendo un centro tecnico ingegneristico che supervisioni processi e prodotti. Auspico la presenza del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, al tavolo istituzionale romano per discutere del futuro e del presente di questa storica sede del gruppo. Solo con la partecipazione dei massimi vertici societari possiamo garantire il necessario rilancio dello stabilimento, con l’obiettivo di raggiungere le 200 mila auto prodotte all’anno: traguardo che favorirà lo sviluppo anche dell’indotto».
Per Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, «siamo tutti concordi – Regione Piemonte, Comune di Torino, Confindustria e sindacati – nell’intervenire per cambiare qualcosa. Il momento è difficile. Non è più tempo di pensare. È arrivato il momento di agire, non soltanto su Stellantis, ma anche sull’indotto. Vedremo se al Mimit interverrà Tavares e se ci dirà qualcosa di più».
Loredana Polito
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