Stop alle attività non essenziali in tutta Italia sino al 3 aprile 2020

Sospese le attività non essenziali in tutto il Paese sino al prossimo 3 aprile.

Come avevano chiesto i Segretari Generali di Cgil Maurizio Landini, Cisl Annamaria Furlan e Uil Carmelo Barbagallo, in una lettera inviata al premier Giuseppe Conte – e per conoscenza al Ministro della Salute Roberto Speranzaper sollecitare misure più rigorose per contenere il dilagare del Covid-19.

A una settimana dalla firma del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, i sindacati hanno anche domandato una verifica comune sugli effetti applicativi dell’intesa.

Sono infatti ancora numerose le realtà, sia grandi che piccole, sia private che pubbliche, che non hanno attivato severe procedure anti-contagio, non hanno adeguatamente rimodulato l’organizzazione aziendale e la gestione degli spazi comuni e degli accessi o non hanno costituito in azienda il previsto Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del Protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle Rappresentanze Sindacali Aziendali (Rsa) e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls). E cresce intanto la rabbia di lavoratori e lavoratrici

In tarda serata, il premier Conte ha accolto l’appello e ha deciso di chiudere in tutta Italia “ogni attività produttiva non strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantire beni e servizi essenziali” sino al 3 aprile 2020. L’obiettivo è quello di contenere la fase più acuta del contagio, “per tutelare il bene più prezioso: la vita”. È oggetto però di aspro confronto con i sindacati l’elenco allegato delle attività industriali e commerciali ancora “permesse”.

Qui è possibile scaricare il Dpcm 22 marzo 2020, il cosiddetto Chiudi Italia. L’elenco delle attività consentite (e dei relativi codici Ateco) è stato aggiornato (riducendolo, come richiesto dai sindacati) da un Decreto del Mise del 25 marzo 2020.

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Eliana Puccio 

(aggiornamento ore 23 del 25/03/2020)

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