Andate “A casa vostra” a Taranto!

La nuova vita di due ex operai dell’ex Ilva in un ex bar

A Taranto siamo abituati a vedere negozi e attività imprenditoriali che falliscono e chiudono. Al contrario delle acciaierie e delle altre realtà che avvelenano e deturpano la città: quelle non riesce a chiuderle nessuno!

Noi vogliamo provare a invertire questa tendenza!

Siamo due ex operai dell’ex Ilva che hanno deciso di riconvertirsi, di trovare una via di uscita. E di vedere se “fa rumore” riaprire un esercizio commerciale storico di Taranto, chiuso da tempo: l’ex (anche lui) bar pasticceria “Principe” in via De Cesare 38, locale prestigioso, ma ormai in disuso, nel cuore della città.

Non è stato facile rimetterlo a nuovo, considerato che il locale era in stato di degrado e completo abbandono da anni. Soprattutto, è stata dura misurarsi con la burocrazia nostrana, con continui rimbalzi da un ufficio all’altro, attendendo mesi e mesi per avere le utenze: otto mesi per l’allacciamento dell’acqua, mentre quello del gas lo stiamo ancora aspettando..

Per l’esperienza vissuta, possiamo affermare senza dubbio che viene messa alla prova qualsiasi pazienza, anche la più ferrea, ma ora finalmente ci siamo!

Abbiamo atteso vanamente per anni che politica, sindacati o magistratura risolvessero il problema di Taranto e dei suoi lavoratori e lavoratrici.

Per anni abbiamo provato a convincere i nostri ex colleghi del siderurgico che l’unica via d’uscita sarebbero state la chiusura programmata, la riconversione e le bonifiche eseguite dalle maestranze del territorio, prendendo come riferimento Genova.

Decine e decine di volte, davanti alle portinerie, ci siamo sentiti dire: “Se chiude l’Ilva, poi veniamo tutti a mangiare a casa vostra!”. E così, proprio per accogliere tale affluenza, abbiamo deciso di chiamare il nostro locale “A casa vostra”.

Nell’attesa che qualcuno risolvesse il dramma tarantino, le condizioni di lavoro nell’acciaieria sono sempre peggiorate in questi anni, soprattutto quelle dei lavoratori che come noi hanno sempre denunciato e fatto emergere la realtà, senza mai nascondersi o coprire il volto con un cappuccio.

Per questa ragione, sfiduciati dalle Istituzioni, abbiamo deciso di tentare di risolvere il nostro problema da soli, senza aspettare più nessuno, e ci siamo dimessi dall’acciaieria il 31 gennaio 2019.

L’incentivo all’esodo è stato la finestra da cui scappare, per allontanarsi da quella situazione di incertezza e impotenza che si crea quando il tuo destino, la tua salute, la tua vita sono in mani altrui.

Restaurare e rendere agibile il locale è stato faticoso, ma da bravi operai ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato sodo, giorno e notte, investendo tutti i nostri soldi e rivolgendoci a professionisti esterni per l’impiantistica e per tutto ciò di cui non potevamo occuparci noi, per rispettare tutte le normative, sino all’ultima virgola.

Abbiamo fatto solo il primo passo, ma non possiamo ancora dire di aver vinto, anzi… Ora però almeno il nostro destino dipende da noi… e dagli altri tarantini: i clienti. E, oltre ai nostri due, creeremo altri quattro posti di lavoro, in una città in cui non c’è occupazione e sembra mancare l’entusiasmo.

All’ex “Principe” non ci sarà più una pasticceria, ma una gastronomia/friggitoria, in cui vogliamo valorizzare i prodotti del mare (con il “coppo di paranza” come specialità), di quel mare che rende ricchi i territori che sanno sfruttarlo. A Taranto di mari ne abbiamo due, ma li sfruttano lo Stato e i poteri forti, non certo Tarantine e Tarantini che li posseggono da quasi 3.000 anni.

Abbiamo trasferito “A casa vostra” l’amore che ci lega alla nostra terra e intendiamo continuare a dare il massimo, per accogliere tutte e tutti e offrire piatti di qualità in un ambiente che ricorda un appartamento dei mitici anni ’70, in cui ci si può davvero sentire come nella propria abitazione.

Il soffitto del locale, con un originale tavolo capovolto degli anni ’70, di recupero, come tutti gli arredi di “A casa vostra”.

È ormai tutto pronto: il locale doveva inaugurare il 22 marzo 2020, ma il diffondersi del nuovo coronavirus ci ha costretti a rimandare l’apertura.

Non appena l’emergenza Covid-19 finirà e il maledetto virus sarà sconfitto, vi aspettiamo numerosi… A casa vostra!????

Cataldo Ranieri e Marco Tomasicchio

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