Prima storica condanna per caporalato nel Nord-Ovest d’Italia. Risarcite Sicurezza e Lavoro, Cgil e Flai

Con la sentenza dell’11 aprile 2022 emessa dal Tribunale di Cuneo (giudice Alice Di Maio; p.m. Carla Longo) si è concluso in primo grado il processo Momo per episodi di caporalato in agricoltura e allevamento.

È la prima condanna per caporalato emessa da un tribunale del Nord Ovest d’Italia, arrivata grazie anche alla coraggiosa e drammatica testimonianza del bracciante Koanda Moumouni e a quelle di altri lavoratori migranti, sfruttati da un altro migrante, del Burkina Faso, il “caporale” Tassembedo Moumouni, detto “Momo” (condannato a 5 anni di reclusione, a €14.700 di multa e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici), e da alcuni imprenditori disonesti.

Oltre a Momo, sono stati infatti condannati gli imprenditori agricoli di Lagnasco (Cuneo) Diego Gastaldi e Marilena Bongiasca (5 anni di reclusione, €14.000 di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici) e gli allevatori di Barge (Cuneo) Andrea Depetris e Monica Coalova (3 anni di reclusione, €8.400 di multa e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici). Assolti Graziano Gastaldi e Agnese Peiretti per non aver commesso il fatto.

Inoltre, per due anni tutti i condannati non potranno assumere cariche in imprese e ricevere sussidi dallo Stato o dall’Unione Europea.

Importanti riconoscimenti per l’associazione Sicurezza e Lavoro (avv. Giacomo Mattalia) – che opera da anni sul territorio per contrastare caporalato e sfruttamento lavorativo e promuovere i diritti di lavoratori e lavoratrici – a cui, oltre al rimborso delle spese legali, va un risarcimento di €10.000. Così come per Cgil e Flai Cuneo (avv. Valentina Sandroni).

Risarciti anche i due lavoratori migranti ammessi come parti civili nel processo, con €50.000 (Koanda Moumouni) ed €15.000 (Kone Adama).

“Siamo soddisfatti che il Tribunale di Cuneo abbia confermato l’impianto accusatorio della Procura e le nostre tesi – ha dichiarato l’avvocato di Sicurezza e Lavoro, Giacomo Mattalia – riconoscendo lo sfruttamento dei lavoratori migranti nei campi e negli allevamenti del saluzzese. È una prima storica condanna per caporalato nel Nord Ovest d’Italia, che attesta anche l’impegno pluriennale dell’associazione Sicurezza e Lavoro nel contrastare questo odioso fenomeno e nel tutelare i diritti di lavoratori e lavoratrici”.

Vignetta di Tiziano Riverso per Sicurezza e Lavoro.

“Ringraziamo il nostro avvocato Giacomo Mattalia per l’impegno e la professionalità – ha affermato il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico – e auspichiamo che questa storica sentenza sia da monito per quanti continuano a sottovalutare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo nel Nord Italia e soprattutto per chi opera nell’illegalità, danneggiando lavoratori e lavoratrici e il tessuto sano dell’agricoltura e dell’allevamento, eccellenze italiane. Continueremo a difendere le vittime di ingiustizie sul lavoro tramite il nostro Sportello Legale gratuito e a tutelare salute, sicurezza e diritti di chi lavora”.

“La sentenza ci obbliga a guardare in faccia la realtà, senza vergogna. Lavorare per la legalità è il modo migliore per difendere la parte onesta del sistema della frutta e dell’allevamento nel cuneese – ha dichiarato a Sicurezza e Lavoro il segretario generale Cgil Cuneo, Davide Masera – e per tutelare la dignità di lavoratori e lavoratrici”.

“Le condanne per caporalato del Tribunale di Cuneo confermano che purtroppo occorre ancora lavorare per ripristinare la piena legalità nel settore agricolo e nell’allevamento – ha detto a Sicurezza e Lavoro il segretario generale Flai Cuneo Andrea Basso – La sentenza di Cuneo è una tappa storica, è un passo in avanti, certo non risolutivo, che ci stimola a proseguire nel lavoro per garantire trasparenza e legalità, salvaguardando i braccianti e le imprese sane del territorio”.

Nelle prossime settimane Sicurezza e Lavoro, Cgil e Flai Cuneo terranno un incontro pubblico per commentare la sentenza e fornire un quadro aggiornato sulla situazione del caporalato nel territorio.

Per accedere gratuitamente allo Sportello Legale Lavoro di Sicurezza e Lavoro, è possibile scrivere a sportello@sicurezzaelavoro.org.

Loredana Polito

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