In carcere uno dei due manager tedeschi ThyssenKrupp

Uno dei due manager tedeschi della ThyssenKrupp condannati dalla giustizia italiana è in carcere in Germania.

La notizia arriva dai media tedeschi, che avrebbero ricevuto la notizia dalla procuratrice di Essen, Annette Milk.

Non si sa ancora se si tratti di Harald Espenhahn o Gerald Priegnitz.

Entrambi devono scontare una condanna a cinque anni di carcere per il rogo alla ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007, in cui morirono sette operai italiani.

La carcerazione – in regime di semi-libertà – era attesa da tempo dai familiari delle vittime, che il 26 giugno 2020 – insieme al direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico – avevano incontrato a Palazzo Chigi a Roma il premier Giuseppe Conte, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e la sindaca di Torino Chiara Appendino, per chiedere piena giustizia per i propri cari.

“Era ora – dichiara Massimiliano Quirico – che si ponesse fine, o almeno si iniziasse a porre fine a una situazione davvero paradossale. A quattro anni di distanza dalla sentenza definitiva della Cassazione italiana, finalmente uno dei manager tedeschi inizia a scontare la pena italiana, pur con una durata inferiore rispetto a quanto stabilito dalla giustizia italiana e con il privilegio della semi-libertà immediata. Attendiamo la seconda incarcerazione per scrivere la parola fine a una delle più tristi vicende giudiziarie che hanno riguardato le morti sul lavoro in Italia”.

“Non gioiamo di questa notizia – ha dichiarato a Sicurezza e Lavoro Rosina Platì, la mamma di Giuseppe, uno dei sette operai Thyssen morti per il rogo – perché la pena è stata drasticamente ridotta in Germania e la semi-libertà non è una vera detenzione. Noi familiari delle vittime siamo molto arrabbiati: qualcuno ha sbagliato. E la Germania non fa una bella figura… L’ambasciatore e il Governo tedesco non possono neanche immaginare il nostro dolore”.

Nella giornata di ieri l’ambasciatore tedesco era stato convocato dal Governo italiano, dopo la richiesta dei familiari delle vittime e di Sicurezza e Lavoro, ma non aveva accennato dell’imminente carcerazione dei dirigenti tedeschi della multinazionale dell’acciaio al ministro Bonafede: notizia che il guardasigilli italiano ha poi appreso oggi dagli stessi familiari.

Al momento il Governo italiano non avrebbe ancora gli atti che riguardano la concessione della semi-libertà a Espenhahn e Priegnitz, né sa ancora chi dei due sia andato oggi in carcere…

Loredana Polito

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