“Vogliamo risposte dal Governo Italiano”. Le famiglie delle 7 vittime ThyssenKrupp incontreranno il premier Conte per chiedere giustizia

Non si placa l’eco delle polemiche e non si arrendono i familiari delle vittime, dopo che la Procura tedesca di Essen ha annunciato la concessione della semi-libertà per i due manager della ThyssenKrupp, Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, condannati per il rogo alle acciaierie ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007, in cui morirono sette operai: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi.

Saranno a Roma, a Palazzo Chigi, venerdì 26 giugno 2020 alle ore 12 le famiglie delle vittime, accompagnate dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino.

A riceverle ci saranno il premier Giuseppe Conte e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

“Vogliamo delle risposte dal Governo Italiano – ha dichiarato a Sicurezza e Lavoro Rosina Platì, la mamma di Giuseppe, uno degli operai Thyssen, – e siamo pronti ad andare in Germania. C’è qualcosa che non va… Ci sono stati degli errori a cui ora ci aspettiamo che Italia e Germania pongano rimedio”.

Intanto, Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato un’iniziativa sindacale nazionale per chiedere piena giustizia.

I familiari delle vittime Thyssen avevano già incontrato il Ministro Bonafede il 6 dicembre 2018 a Torino, in occasione delle Settimane della Sicurezza, e il 6 febbraio 2019 a Roma, presso il Ministero, sempre per chiedere rassicurazioni sull’esecuzione della condanna in Germania. Con loro era sempre presente Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, che parteciperà anche al nuovo incontro con il premier Conte e il guardasigilli del prossimo 26 giugno.

Loredana Polito

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