Scioperate se lavorate in un’attività non essenziale ancora aperta oppure se non vengono rispettate le condizioni di sicurezza previste dal Protocollo sul contrasto al Covid-19 nei luoghi di lavoro del 14 marzo 2020!
È l’invito che i Segretari Generali di Cgil Maurizio Landini, Cisl Annamaria Furlan e Uil Carmelo Barbagallo hanno fatto a tutte le loro strutture in Italia, non appena è stato pubblicato il Dpcm 22 marzo 2020 che contiene l’elenco delle attività imprenditoriali ritenute essenziali che possono continuare a operare durante l’emergenza Covid-19.
I sindacati confederali, infatti, rimarcando la “necessità di mettere al primo posto rispetto a qualunque altra valutazione la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici”, ritengono “inadeguato” il contenuto del Decreto firmato dal premier Conte e dal Ministro della Salute Speranza.
“Non tiene conto – denunciano Cgil, Cisl e Uil – se non in modo molto parziale delle istanze e delle necessità che abbiamo posto all’attenzione dell’Esecutivo, prevedendo una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale presentato dal Governo, per gran parte delle quali riteniamo non sussistere la caratteristica di attività indispensabile o essenziale”.
Le varie strutture sindacali delle tre sigle sono quindi pronte a mettere in campo tutte le iniziative di lotta e mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero. Chiedono, inoltre, un incontro urgente al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell’economia e delle finanze per modificare l’elenco dei codici Ateco contenuti nell’allegato 1 del Dpcm 22 marzo 2020.
Loredana Polito
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