I numeri della sicurezza al Forum internazionale di Torino

Per tre giorni, dal 26 al 28 aprile 2017, Torino sarà la capitale della sicurezza sul lavoro, in occasione della terza edizione del Forum Internazionale della Sicurezza e della Salute.

Un fenomeno che vive in Italia ancora una dimensione emergenziale, soprattutto per quanto riguarda la crescita delle malattie professionali, e che nel mondo – secondo i dati dell’Ilo – ha numeri elevati e in crescita, in particolare nei cosiddetti “Paesi in via di sviluppo”: oltre due milioni le vittime causate da incidenti e malattie legate al lavoro in tutto il pianeta. Con il rischio di malattie legate al lavoro sempre più grave: 1 milione e 700 mila decessi sono ogni anno da malattie professionali, in un rapporto con gli incidenti di 4 a 1.

Sono invece 268 milioni gli incidenti non fatali sul lavoro, nei quali le vittime perdono almeno 3 giorni di lavoro, mentre ammontano a 160 milioni i nuovi casi di malattie occupazionali.

In tutto il mondo, malattie e incidenti sono responsabili della perdita di oltre il 4% del prodotto interno lordo, come conseguenza delle assenze dal lavoro.

Nel settore dell’industria edile accadono ogni anno 60mila incidenti fatali, ovvero una vittima ogni dieci minuti: il 17% di tutti gli incidenti fatali sul luogo di lavoro avvengono in questo settore. I lavoratori edili infatti affrontano un numero di rischi per la salute molto alto dovuto all’esposizione alla polvere di amianto, ai silicati e a sostanze chimiche pericolose.

Dati confermati dall’Oms: le malattie più comuni sul lavoro sono i tumori causati dall’esposizione a sostanze pericolose, i disturbi muscoloscheletrici, quelli respiratori, la perdita dell’udito, le malattie circolatorie e le malattie trasmissibili.

Nell’agricoltura, in cui è impiegata la metà della forza lavoro mondiale, l’uso di pesticidi causa 70mila morti l’anno per avvelenamento e 7 milioni di casi per malattie acute o croniche.

In tutto il mondo aumentano poi i decessi causati dall’amianto: 100mila ogni anno.

Secondo le proiezioni Ilo, nei prossimi 15 anni ci sarà un aumento sia nel numero di giovani (15-24 anni) sia in quello di anziani (60 anni e oltre) che entreranno nella forza lavoro, categorie che tendono ad avere i più alti tassi di incidenti sul lavoro.

Nel 2014, secondo i dati Eurostat, nell’Unione Europea si contano quasi 3,2 milioni di infortuni, in crescita di 49mila casi rispetto al 2013. I settori più interessati sono quelli delle attività manifatturiere (619.921 casi), il commercio e riparazione di veicoli (406.673) e le costruzioni (369.797). Sono 3.739 gli incidenti mortali, in crescita rispetto al 2013 di 65 casi. Il settore in cui si registrano i dati più elevati è quello delle costruzioni (782), seguito da trasporti e immagazzinaggio (622) e dall’agricoltura (536).

Secondo l’Inail in Italia nel 2015 sono stati denunciati 636.766 infortuni: in diminuzione del 4% rispetto al 2014 e del 4,5% rispetto al 2013, confermando l’andamento decrescente. Il 77,5% ha riguardato il settore dell’industria e deiservizi, il 6% l’agricoltura, il 16,5% l’Amministrazione statale. Sono stati 1.246 gli incidenti mortali, di cui 694 sono stati accertati “sul lavoro”, con una riduzione del 2% rispetto al 2014 e del 23,4% rispetto al 2011. Invece sono stati 58.917 i casi di malattie professionali: 1.500 in più rispetto all’anno precedente (+10,70%) e 12mila in più rispetto al 2011 (+24%).

Nel 2015 i dati dell’Inail per il Piemonte riportano 48.445 infortuni, il 4,14% in meno rispetto all’anno precedente e il 11,24% in meno rispetto al 2013 (il 73.64% nel settore industria e servizi, il 5,80% nell’agricoltura e il 20,56% per conto dello Stato); 89 incidenti mortali, che registrano un calo del 9,18% rispetto ai 98 del 2014 (73 nel settore industria e servizi, 15 nell’agricoltura e 1 per conto dello Stato); 2.237 malattie professionali, con un incremento del 11,96% dal 2013. La maggioranza dei lavoratori infortunati nel 2015 è di nazionalità italiana (86%) e di sesso maschile (60,23%); nel caso degli infortuni mortali, l’incidenza degli stranieri è solo leggermente maggiore rispetto agli infortuni (14,6%), mentre quella femminile è pari al 9%.

Loredana Polito