Esplosione nella centrale Enel di Bargi, le possibili cause

Nell’attesa che la Magistratura faccia chiarezza sulla terribile esplosione nella centrale idroelettrica Enel di Bargi, sul lago di Suviana, in provincia di Bologna, questa ennesima strage sul lavoro riporta di tragica attualità il tema dell’allungamento della filiera del lavoro, degli appalti e dei subappalti, spesso una della cause di infortuni in questo settore, così come nell’edilizia (basti pensare alla tragedia nel cantiere del supermercato Esselunga di Firenze e a quella ferroviaria di Brandizzo).

Pare addirittura che per qualche ora Enel non fosse neanche riuscita a sapere chi fossero gli operai che stavano lavorando in quel momento nella centrale emiliana a una quarantina di metri sotto il livello dell’acqua…

I tre lavoratori morti sono il 73enne ex dipendente Enel e titolare della Enginering Automation srl di Mele (Genova), Mario Pisani, residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto) e due suoi dipendenti: Pavel Tanase, residente a Settimo Torinese (Torino), e Vincenzo Franchina, residente a Sinagra (Messina).

I quattro lavoratori dispersi, probabilmente deceduti, sono Paolo Casiraghi di Milano della multinazionale Abb, Vincenzo Garzillo di Napoli della Lab Engineering, Alessandro D’Andrea di Pontedera (Pisa) della Voith Hydro e Adriano Scandellari di Mestre, l’unico dipendente di Enel Green Power.

“Come Uiltec – dichiara a Sicurezza e Lavoro, il segretario generale Uiltec Emilia-Romagna Vittorio Caleffi – abbiamo una vertenza aperta da due mesi con il Gruppo Enel, insieme a Flaei Cisl e Filtcem Cgil, anche sulla sicurezza, per chiedere all’azienda di mantenere e riportare in house un serie di competenze, anche rispetto all’esecuzione dei lavori legati agli investimenti e alle manutenzioni”.

“C’è anche stato uno sciopero quindici giorni fa – spiega – su orari, carichi e organizzazione del lavoro”. “Ora – conclude Caleffi – il nostro pensiero va innanzitutto ai familiari delle vittime e dei dispersi e ci auguriamo la pronta guarigione dei lavoratori feriti, ma ci aspettiamo un deciso cambio di passo da parte di Enel”.

Dopo lo sciopero di quattro ore della Flaei Cisl del 10 aprile 2024, giovedì 11 aprile 2024 è previsto uno sciopero di otto ore di Cgil e Uil e delle rispettive sigle di categoria, con una manifestazione in piazza del Nettuno a Bologna.

“Non dobbiamo stancarci di ripeterlo: servono investimenti in sicurezza da parte delle aziende – denuncia Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia – perché la sicurezza non deve essere mai vista come una spesa, ma come una necessità. La tutela di chi lavora dev’essere al primo posto e per garantirla serve costruire una ‘filiera della sicurezza’ che metta insieme ispettori del lavoro, sanitari, procure. Senza dimenticare il tema dei subappalti”.

La turbina esplosa a Bargi pare fosse stata oggetto di importanti interventi strutturali e fosse in fase di “commissioning” (collaudo) prima di essere consegnata al committente.

Potrebbe essere stato lo spostamento di uno dei due poli magnetici della turbina la causa del disastro, che avrebbe generato un arco voltaico e quindi l’incendio, forse a causa di un errore di montaggio o di una saldatura fatta male.

Sotto ci deve essere stato l’inferno… Probabilmente, ci vorranno giorni per raggiungere in sicurezza il luogo del disastro e poi si potrà iniziare a capire esattamente cosa è successo.

Intanto, la Procura di Bologna indaga per disastro colposo e omicidio colposo.

Massimiliano Quirico
Direttore Sicurezza e Lavoro

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