Stampa 3d e salute e sicurezza e sul lavoro

La stampa 3d è sempre più diffusa, non soltanto a livello industriale, ma anche domestico, così come sono in aumento i materiali che possono essere utilizzati dalle stampanti 3d: non più solo materie plastiche, ma anche metallo, materiali conduttori, vetro, ceramica e addirittura tessuti organici.

Proprio per venire incontro alle esigenze di questi “nuovi” datori di lavoro e imprenditori autonomi, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha ora pubblicato la guida “Stampa 3d e produzione additiva. Le implicazioni per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro” (formato .pdf).

Il documento offre raccomandazioni a livello europeo in merito alle misure che è possibile adottare per garantire che la stampa 3D si svolga in un ambiente di lavoro sicuro, sano e soddisfacente.

Si parla dei materiali più comunemente utilizzati, come l’acido polilattico (PLA) biodegradabile e l’acrilonitrile-butadiene-stirene (ABS), una plastica a base di olio e quindi più tossica durante l’uso. La ventilazione – spiega l’Osha – è consigliata, se si usa il PLA, necessaria con l’impiego di ABS. Con il poliammide (ad esempio il nylon), una plastica a base di olio, si consiglia di chiudere la stampante 3d in un involucro.

Inoltre, le sostanze chimiche contenute nella plastica, come ad esempio le resine epossidiche, vengono utilizzate anche nella stereolitografia (SLA) e nel trattamento superficiale di oggetti stampati, possono causare dermatiti da contatto allergiche. Le sostanze chimiche della plastica non trattate – si ricorda – non devono essere toccate e deve essere evitata la contaminazione delle superfici e dei vestiti. Anche altre sostanze chimiche utilizzate per la post-elaborazione e il trattamento superficiale possono essere pericolose e devono essere maneggiate con cura.

La guida affronta anche il tema dell’artigianato digitale e dei FabLab (i Fabrication Laboratory), considerati il “collegamento mancante tra la stampa 3D a casa per uso personale e le nuove imprese”, come il FabLab Pavone, aperto da Sicurezza e Lavoro nel centro di Torino proprio con questa finalità,

Accenni anche a stampa 4d, biostampa e nanostampa.

Loredana Polito

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