Eternit bis, Schmidheiny condannato per Cavagnolo

Il 18 dicembre 2024, nella giornata conclusiva della quindicesima edizione delle Settimane della Sicurezza, iniziate lo scorso 2 dicembre, promosse da Sicurezza e Lavoro in occasione dell’anniversario della strage alle Acciaierie ThyssenKrupp del 6 dicembre 2007 e del crollo della gru del 18 dicembre 2021), a poche ore di distanza dalla commemorazione dei tre operai morti nel disastro di via Genova, arriva una notizia che conforta le vittime dell’amianto.

Dopo il rinvio dalla Cassazione, la Corte d’Appello del Tribunale di Torino ha infatti condannato per omicidio colposo il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel filone del processo Eternit bis legato allo stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo (Torino), confermando la condanna già emessa a 1 anno e 8 mesi di reclusione per la morte dell’operaio Giulio Testore, deceduto a seguito di asbestosi nel 2008.

«Ancora una volta – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – viene sancita la responsabilità penale di Stephan Schmidheiny, confermando il suo ruolo nella gestione degli stabilimenti Eternit, in questo caso di Cavagnolo».

«Nonostante la rapidità della Corte – aggiunge Quirico – purtroppo anche questo caso di omicidio rischia di finire in prescrizione, nella primavera del 2025, qualora, come prevedibile, venisse nuovamente fatto ricorso in Cassazione: un’ulteriore beffa per le vittime italiane dell’amianto».

«Speriamo però che questa nuova sentenza di condanna – conclude il direttore di Sicurezza e Lavoro – possa essere di buon auspicio per il processo ‘Eternit bis’ relativo alle vittime di Casale Monferrato, che riprenderà l’8 gennaio 2025, in cui Sicurezza e Lavoro è parte civile».

Felicia Bello

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