Non si placa la polemica sulle dichiarazioni di Calogero Mauceri, Commissario straordinario di Governo per il Terzo Valico, in merito alla morte dell’operaio Salvatore Cucè, il 33enne travolto e ucciso da una fiammata il 7 febbraio 2023, nel cantiere di Voltaggio (Alessandria).
Mauceri, riferendosi all’infortunio mortale di Cucè, ha parlato di «sorta di contingenza dovuta proprio agli operai, che forse hanno fatto qualche operazione che ha determinato questa evenienza».
Dopo la dura presa di posizione della Fillea Cgil, che ha chiesto le dimissioni di Mauceri, è intervenuta sulla vicenda anche la Feneal Uil.
«Sarebbe opportuna una maggiore prudenza – dichiarano Giuseppe Manta, segretario generale FenealUil Piemonte e Paolo Tolu, coordinatore territoriale FenealUil Alessandria – soprattutto quando si tratta di morti sul lavoro, soprattutto quando le indagini sono ancora in corso e chi parla è un rappresentante delle Istituzioni».
«Se un operaio è morto e un altro è rimasto ferito – affermano Manta e Tolu – significa che qualcosa non ha funzionato nella catena della sicurezza. Come già era accaduto nel cantiere del Terzo Valico con la morte dell’8 dicembre 2018 dell’operaio 57enne Egidio Martino, precipitato il giorno prima in un pozzo di aerazione, il 9 aprile 2019 con la morte dell’operaio rocciatore di 39 anni Xhafer Sahitaj e il 28 marzo 2021 con un operaio di 51 anni, che ha perso una gamba, travolto da un escavatore».
«Se il cantiere non si è fermato – spiegano i due sindacalisti – è grazie alla responsabilità di lavoratori e lavoratrici e dei sindacati edili, consapevoli della rilevanza strategica dell’opera, ma ciò non significa che si possano derubricare gli infortuni avvenuti a mera fatalità o a presunte disattenzioni degli operai. Chiediamo rispetto per chi ha perso la vita, per chi ha subito un infortunio e per chi continua a rischiare la vita ogni giorno, lontano da casa, in gallerie, pozzi e cunicoli, per fare il proprio dovere e sostenere la propria famiglia».
«A due anni dalla morte di Salvatore Cucè – concludono Giuseppe Manta e Paolo Tolu – ci auguriamo venga finalmente celebrato il processo, così da mettere fine a ogni polemica. Da troppo tempo aspettiamo chiarezza e giustizia».
Sulla questione è intervenuta anche Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia della Camera dei Deputati: «Ad oggi non abbiamo alcun elemento che permetta di valutare le ragioni dell’incidente che ha coinvolto e ucciso Cucè. Invece, le parole di Mauceri alludono a errori commessi dagli operai nel corso delle loro operazioni, rivendicando anche come elementi a sostegno di questa tesi il fatto che il cantiere non è stato posto sotto sequestro e le lavorazioni sono proseguite fino a oggi».
«Siamo stanchi – conclude Chiara Gribaudo – di assistere ai continui tentativi di trovare la spiegazione degli incidenti sul lavoro nell’errore umano, tanto più prima delle conclusioni delle indagini».
Felicia Bello
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