Vergognosa ironia di Lercio sulla strage ThyssenKrupp

Dopo il macabro “gratta e vinci” con la scritta “Brucia e vinci 1 milione di euro” comparso online nel 2011 e denunciato dall’associazione Sicurezza e Lavoro, la strage ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007 in cui morirono bruciati sette operai torna di nuovo oggetto di scherno.

In una “ultima ora” a firma di Sergio Marinelli pubblicata sul giornale satirico online “Lercio” il 14 luglio 2021 si sbeffeggiano gli operai morti nell’acciaieria torinese con un’immagine di una persona stesa in spiaggia a prendere il sole e la vergognosa scritta “Si addormenta sotto il sole ma non si ustiona e la ThyssenKrupp lo assume come operaio”.

“È una vergogna fare ironia sui sette operai morti bruciati e sull’ottavo, Antonio Boccuzzi, ustionatosi in volto, ma miracolosamente scampato alla strage ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007 – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e mi auguro che la Polizia Postale intervenga quanto prima anche in questo caso per rimuovere la pagina, qualora Lercio non decidesse di farlo autonomamente. È una mancanza di rispetto per le vittime, i loro familiari e i compagni di lavoro, oltre che per le migliaia di persone che ogni anno muoiono o si infortunano sul lavoro in Italia. Peraltro, la vicenda ThyssenKrupp è ancora una ferita aperta anche dal punto di vista giudiziario, con l’amministratore delegato Harald Espenhahn condannato dalla Cassazione italiana in via definitiva il 13 maggio 2016, ma ancora a piede libero in Germania. Anche in questo caso, attendiamo un intervento delle autorità per porre fine a un’altra vergogna”.

“Spesso ci chiediamo ‘ma è Lercio?’. Purtroppo in questo caso, è davvero Lercio. In tutti i sensi – ha detto a Sicurezza e Lavoro l’ex operaio ThyssenKrupp, on. Antonio Boccuzzi – e penso che a tutto ci sia un limite e magari il limite questa volta sia mio, ma non sono davvero in grado di apprezzare (semmai ce ne fosse) l’ironia o la presunta satira di questa pubblicazione. Vergogna!”.

“Su queste morti non c’è alcun diritto di satira. Non dovevano azzardarsi a scrivere queste schifezze sui nostri figli – ha dichiarato a Sicurezza e Lavoro a nome dei familiari delle sette vittime Rosina Platì, madre dell’ex operaio Thyssen Giuseppe Demasi, ucciso nella strage del 2007 – Non lo permettiamo e faremo denuncia nelle sedi opportune: non si può scherzare su sette ragazzi morti bruciati vivi. Ringraziamo Sicurezza e Lavoro per il supporto legale. Non ci sono scuse per questa offesa!”.

Massimiliano Quirico
direttore@sicurezzaelavoro.org

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