Le ripetute morti dei cantonieri sulle strade

Morti sul lavoro altri due cantonieri della Città Metropolitana di Torino

A neanche un mese dalla cerimonia di intitolazione della Sala Riunioni della Città Metropolitana di Torino ai due cantonieri sessantenni Giuseppe Butera e Giuseppe Rubino, uccisi sul lavoro da un’auto il 7 febbraio 2019 a Villareggia, sono morti altri due cantonieri dipendenti dell’ente, mentre lavoravano sulla Strada Provinciale 129 che conduce a Buriasco, nei pressi di Pinerolo.

I due operai sono stati travolti da un mezzo per la raccolta dei rifiuti il 3 marzo 2021, mentre stavano lavorando ai lati della carreggiata.

Rino Riceli (45 anni, di Villar Perosa) è morto sul colpo, mentre Massimiliano Ferrero (57 anni, di San Secondo di Pinerolo) è morto due giorni dopo, il 5 marzo 2021, all’ospedale Cto di Torino (la sua famiglia ha deciso di donare gli organi).

Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha espresso il cordoglio dell’Amministrazione, anche da parte della sindaca Chiara Appendino, e ha assicurato l’impegno dell’ente nel sostenere le spese delle esequie.

“Da anni chiediamo maggiori assunzioni e un miglioramento delle condizioni di lavoro dei cantonieri – dichiara a Sicurezza e Lavoro Francesco Nannetti, Rsu Città Metropolitana di Torino e responsabile aziendale Fp Cgil – e ora piangiamo altri due morti, a due anni di distanza dalle ultime due vittime, mentre sono stati assunti solo 12 cantonieri, nonostante altri pensionamenti”.

“Nell’aprile 2019 – continua Nannetti – il Consiglio Metropolitano di Torino aveva approvato all’unanimità una deliberazione per avere maggiore sicurezza e migliori condizioni di lavoro, ma le condizioni lavorative sono rimaste essenzialmente invariate e le procedure di assunzione sono troppo lente rispetto alle reali esigenze del territorio, anche per colpa della normativa nazionale che riguarda le ex province, con una drastica riduzione dei finanziamenti e un blocco delle assunzioni durato cinque anni”.

“Siamo profondamente addolorati per i due operai e le loro famiglie – ha detto a Sicurezza e Lavoro Riccardo Negrino, Cisl Fp – e, al di là dei singoli episodi e nonostante il lavoro svolto, la sicurezza sul lavoro è ancora assolutamente inadeguata: la strada fa ancora troppe vittime, con costi umani, sociali ed economici altissimi”.

“Il nostro primo pensiero va alle famiglie delle vittime. Ci uniamo al loro cordoglio – ci ha dichiarato Claudio Faidiga, Uil Fpl – mentre ci troviamo di nuovo a commentare altri morti sul lavoro e la situazione della sicurezza nel pubblico impiego, con tagli e smantellamenti progressivi, è sempre più grave. Quando gli organici sono ridotti all’osso è difficile garantire la sicurezza, nonostante i protocolli e gli accordi presi. Quattro cantonieri morti in due anni sono davvero troppi! E il piano assunzioni della viabilità della Città Metropolitana è rimasto per ora solo sulla carta. Il Covid ha complicato la situazione e le assunzioni stentano a partire, ma occorre intanto lavorare per eliminare le fonti di rischio, soprattutto per chi lavora sulle strade”.

Anche per la consigliera metropolitana Maria Grazia Grippo, che poche settimane fa ha partecipato alla commemorazione dei due cantonieri morti nel 2019, la situazione va approfondita: “Ho chiesto comunicazioni in aula per capire cosa sia accaduto – ha detto a Sicurezza e Lavoro – e dovremo intervenire per mettere in campo correttivi e mettere in sicurezza lavoratori e lavoratrici. Non possiamo lasciarli soli e limitarci al cordoglio, ma dobbiamo reagire subito”.

A breve, anche su richiesta dei colleghi dei cantonieri, in preda allo sconforto e alla rabbia per l’ennesima tragedia, Cgil, Cisl e Uil organizzeranno una manifestazione pubblica di protesta.

Le date dei funerali non sono ancora state fissate.

Massimiliano Quirico
direttore@sicurezzaelavoro.org

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