Non basta avere piena conoscenza delle normative di legge e dei contratti: il RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) deve agire affinché queste vengano applicate nei luoghi di lavoro quotidianamente.
È necessario mettere in relazione l’agire sindacale sui temi relativi all’organizzazione e alle condizioni di lavoro con l’intervento sui temi della sicurezza: la separatezza che ora registriamo va superata. Bisogna rompere le condizioni di isolamento in cui molte volte si trovano a operare i RLS: questo, innanzitutto, è il terreno su cui deve cimentarsi il Sindacato.
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La lettura del processo produttivo, l’individuazione delle priorità di intervento devono vedere RLS e Sindacato impegnati nel coinvolgere lavoratori e lavoratrici in un percorso partecipato. La validazione consensuale deve tornare all’ordine del giorno.
O si alza il livello dell’iniziativa sulle condizioni di lavoro, oppure la sola azione dei Rls non sarà sufficiente e non potremo che continuare ad assistere all’aumento degli infortuni e delle vittime sul lavoro. Tanto più, in un mercato del lavoro sempre più frammentato e precarizzato come quello attuale, in cui la ricattabilità – insita nell’insicurezza della continuità del rapporto di lavoro – fa accettare condizioni di lavoro sempre più rischiose.
È compito del Sindacato agire – e l’operare dei RLS è una componente importante – per migliorare le condizioni effettive nei luoghi di lavoro, oltre a far rispettare quanto è previsto per legge.
I RLS, dal canto loro, devono porsi in un certo modo. L’esame del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) non è un atto burocratico. Non basta leggere il DVR, ma bisogna analizzare in concreto il processo produttivo e valutare le condizioni specifiche di rischio presenti, tenendo conto dello stato di salute ed età di lavoratori e lavoratrici, delle condizioni di idoneità, ecc.
È necessario, quindi, discutere con le aziende, non in astratto, ma dei rischi specifici a cui è sottoposto chi compie una determinata lavorazione e dei necessari interventi di prevenzione da mettere in atto. Se il DVR non ne tiene conto, e di conseguenza si manifestano valutazioni diverse, queste vanno certificate, così come vanno assunte tutte le iniziative necessarie a guadagnare risposte adeguate.
Il tema dell’ambiente, della salute e della sicurezza devono essere al centro dei rinnovi contrattuali (nazionali e aziendali) e dell’elaborazione e dell’iniziativa sindacale sulle questioni più generali: l’aumento dell’età pensionabile è certamente un elemento che espone a maggiori rischi, come altrettanto la minore copertura del sistema sanitario e l’indebolimento delle strutture che si occupano di prevenzione.
Serve una forte ripresa dell’iniziativa nei luoghi di lavoro e di quella più generale, se si vogliono acquisire risultati apprezzabili.
Avere una visione strategica che vada oltre il contingente e una capacità di costruire percorsi e iniziative che partano dai luoghi di lavoro, per rispondere alle esigenze e alla volontà di lavoratori e lavoratrici, è la premessa fondamentale.
Pietro Passarino
Segr. Camera del Lavoro di Torino
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