Nuove indicazioni dall’Inail sui videoterminali

Quando va effettuata, salvo casi particolari, la sorveglianza sanitaria per il lavoratore o la lavoratrice che utilizza, in modo sistematico o abituale, un’attrezzatura dotata di videoterminale? E chi deve fornire eventuali dispositivi speciali di correzione visiva (Dscv)?

L’Inail, che nel 2010 aveva redatto la pubblicazione “Il lavoro al videoterminale”, interviene nuovamente sull’argomento con la Circolare 11-2023, fornendo indicazioni specifiche su sorveglianza sanitaria, provvedimenti da prendere (allegato) e distinzione tra dpi, occhiali da vista e dispositivi speciali di correzione visiva (Dscv).

Come spiega la Circolare, i Dscv – a carico del datore di lavoro, se prescritti da uno specialista oftalmologo a seguito di sorveglianza sanitaria – sono “quei particolari dispositivi diretti a correggere e a prevenire disturbi visivi in funzione di un’attività lavorativa che si svolge su attrezzature munite di videoterminali e che, dunque, consentono di eseguire in buone condizioni il lavoro al videoterminale quando non si rivelano adatti i dispositivi normali di correzione, cioè quelli usati dal lavoratore nella vita quotidiana”.

Loredana Polito

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