Raddoppiano i presidi di Polizia negli ospedali a tutela di lavoratori e lavoratrici

Dopo le ripetute aggressioni a lavoratori e lavoratrici e i diffusi episodi di illegalità, il Governo ha aumentato i presidi delle Forze dell’Ordine all’interno degli ospedali italiani.

Sono infatti ora 189 i presidi di polizia già attivi o di imminente attivazione nelle strutture ospedaliere a seguito delle indicazioni impartite dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Si tratta di un incremento del 50% rispetto ai 126 presidi preesistenti.

In particolare, da febbraio sono stati aperti o riattivati 51 presidi di polizia e altri 12 saranno a breve operativi. Il numero di operatori della Polizia di Stato complessivamente impiegati ogni giorno passa da 228 a 411 unità, con un aumento di 183 unità, pari all’80%.

Il rafforzamento del personale impiegato ha riguardato non soltanto i presidi di nuova attivazionem ma anche quelli già attivi, che sono stati potenziati sulla base delle nuove esigenze di tutela della sicurezza.

«È un’iniziativa che si inserisce nell’ambito dell’attuazione, a livello nazionale, di una più ampia strategia adottata per garantire la presenza di operatori e operatrici di polizia, con funzioni di prevenzione e controllo, in tutti quei luoghi a maggiore frequentazione e per contrastare sempre più efficacemente i fenomeni di criminalità e degrado, incidendo positivamente sul versante della sicurezza, reale e percepita», ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando come «l’apertura di nuovi presidi della Polizia e il rafforzamento di quelli preesistenti è un atto di doverosa attenzione e vicinanza verso tutto il personale sanitario che svolge un servizio essenziale per le nostre comunità e che deve essere protetto da violenze e minacce, soprattutto quando lavora in poli ospedalieri e in fasce orarie dove il rischio è maggiore. L’attento monitoraggio già in atto sulle condizioni di sicurezza che caratterizzano i presidi ospedalieri proseguirà per dare sempre risposte tempestive e concrete a chi lavora con sacrificio e abnegazione per la salute di cittadini e cittadine».

Felicia Bello

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