Con la scienza a difesa della salute e del lavoro

L’appello delle rappresentanze sindacali e degli ordini professionali

Il 27 dicembre scorso ha preso avvio in tutta Europa la campagna vaccinale per arginare gli effetti della pandemia da Sars CoV-2.

I mesi che sono alle nostre spalle hanno visto lo sforzo straordinario di tutte le professioniste e di tutti i professionisti del servizio sanitario e sociosanitario nazionale nella lotta contro la pandemia: donne e uomini che – nonostante i gravissimi rischi e le pesanti ricadute in termini personali – si sono fatti carico di superare i limiti strutturali derivanti da anni di tagli nella sanità, le enormi carenze di organico, le iniziali mancanze di dispositivi e protezioni, le scelte contraddittorie.

È in gran parte grazie a questa etica del dovere, all’esercizio di questa responsabilità collettiva accompagnata dalla fiducia nella ricerca e nelle evidenze scientifiche, se è stato possibile costruire in ogni momento e in ogni realtà le condizioni affinché il Paese, pur pagando un prezzo doloroso e altissimo, non soccombesse di fronte all’aggressione del coronavirus, nell’attesa che l’avanzamento dei protocolli clinici e di cura costruissero progressivamente le condizioni per fare passi avanti nella tutela e nella salvaguardia della salute della collettività.

È in questa prospettiva che l’avvio della campagna vaccinale segna un punto di primaria importanza nella lotta che tutto il Paese, ma più in generale l’umanità, sta combattendo contro la malattia da Covid-19.

Come rappresentanti della Organizzazioni Sindacali e degli Ordini Professionali a cui afferisce la totalità del personale coinvolto dalla prima fase della campagna vaccinale dichiariamo senza titubanze il nostro impegno, per le responsabilità che ci sono proprie, a far sì che la stessa possa svolgersi nel modo migliore e con la più alta partecipazione possibile, convinti come siamo che da questa pandemia si uscirà soltanto affidandosi alla scienza e alle sue evidenze, esercitando fino in fondo il proprio ruolo nel rispetto, prima di tutto, dell’etica professionale di ognuno.

Per questo ci ritroviamo e facciamo nostre le recenti parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili”.

Impegno, senso del dovere e della responsabilità che deve riguardare anche chi deve provvedere affinché siano messe a disposizione le dosi e gli strumenti indispensabili perché la campagna possa svilupparsi in modo ordinato, omogeneo ed efficiente, con il coinvolgimento di tutti i professionisti, ognuno per la propria competenza.

Con altrettanta chiarezza, ci sentiamo di affermare che va compiuto ogni sforzo, da parte di chi ne ha la responsabilità, per intensificare consistentemente l’opera di informazione e sensibilizzazione rivolta a chi dovesse nutrire dubbi o contrarietà, superando le lacune che tuttora su questo versante si registrano, nella convinzione che i benefici, per i singoli e per la collettività, derivanti da un’efficace svolgimento della campagna vaccinale saranno via via evidenti e tali da eliminare qualsiasi sacca di sfiducia che non derivi da ideologiche e irricevibili posizioni negazioniste.

Al contrario, facendo ancora riferimento alle parole del Presidente della Repubblica, abbiamo bisogno di costruttori, e i professionisti sanitari e socio-sanitari non hanno mai smesso di esserlo.

Fnomceo, Fp Cgil, Nursing-Up, Cisl Medici, Fnopi, Cisl Fp, Fsi Usae, Uil Fpl Coord.To Naz.Le Area Contrattuale Medica Veterinaria e Sanitaria, Fnopo, Uil Fpl, Anaao Assomed, Aaroi Emac, Fno Tsrm Pstrp, Fials, Cimo Fesmed, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Cnoas, Nursind, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fassid (Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr)

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