Nel condividere le misure contenute nel Dpcm 11 marzo 2020 per tutelare la salute e, allo stesso tempo, non bloccare completamente il sistema manifatturiero, le industrie della meccanica italiana aderenti ad Anima Confindustria hanno scritto al Governo Conte per chiedere misure di sostegno al settore, duramente colpito dall’emergenza covid-19.
Dopo un confronto con le aziende associate, che ha portato alla raccolta di oltre 400 questionari, sono state formulate e inviate sette proposte:
- Sospensione e rinvio del pagamento di tutti gli obblighi tributari per le imprese per l’anno d’imposta in corso;
- Individuazione di uno strumento, coperto dalla garanzia dello Stato, per scontare a tassi agevolati i crediti per le imprese immettendo, considerata la situazione straordinaria, liquidità e limitando quindi la crisi dei pagamenti;
- Erogazione di voucher hardware e software per l’acquisto di tecnologie per lo svolgimento del lavoro agile da parte delle imprese;
- Definizione di incentivi fiscali per favorire il rientro di imprese che negli ultimi 5 anni hanno delocalizzato parte della produzione all’estero, al fine di ripristinare in Italia quelle produzioni che in questo momento sono all’estero e fanno quindi scontare una difficoltà negli approvvigionamenti;
- Intervento dello Stato a garanzia dei contratti di fornitura nel caso di mancata consegna delle merci nei tempi previsti a livello contrattuale per cause di forza maggiore: ridotto o nullo afflusso di materie prime e riduzione di oltre il 20% della forza lavoro per motivazioni legate all’emergenza sanitaria;
- Redazione di un Piano straordinario per la tutela del Made in Italy per agevolare l’accesso sui mercati esteri dei prodotti italiani e rimborso degli investimenti già impiegati nell’anno in corso per la partecipazione a manifestazioni fieristiche, in Italia e all’estero;
- Deroga straordinaria alla disciplina europea sugli aiuti di Stato, al fine di attivare una corsia preferenziale per le imprese italiane nel settore degli investimenti pubblici.
“Chiediamo di poter continuare a mantenere viva la produzione – ha dichiarato il presidente di Anima, Marco Nocivelli – per evitare la completa rottura delle filiere produttive e poter fare la nostra parte per il rilancio del Paese”.
Le industrie meccaniche si dichiarano disponibili ad adottare misure anche più stringenti per evitare il diffondersi del nuovo coronavirus, chiedendo però che siano indicazioni cogenti (non volontarie!) e uniformi sul territorio nazionale – e possibilmente europeo – così da non ledere la competitività delle imprese e favorire veramente la salute pubblica.
Eliana Puccio
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