Il razzismo non è un’opinione: è un crimine. Anche nello sport!

“Sono orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano: uomo”. (Kalidou Koulibaly)

Un evento calcistico per promuovere valori positivi tra chi opera nel mondo sportivo

Prendendo spunto dalla campagna contro il razzismo promossa dall’Assessorato ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino guidato da Marco Giusta, l’associazione Cit Turin Lde, in collaborazione con Sicurezza e Lavoro e l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) – sezione di Torino “Luca Colosimo”, promuove una “partita di gala” contro il razzismo tra Amministratori locali e Giornalisti.

La gara (calcio a 8, due tempi da 25 minuti) è in programma sabato 16 febbraio 2019, alle ore 16.30, nell’impianto sportivo Cit Turin di corso Ferrucci 63/A a Torino, nell’ambito del Torneo di calcio “Il pallone in maschera”.

Arbitra: Mba Mouna Yannick Tresor, 31enne del Camerun, studente in Medicina e Chirurgia e arbitro AIA Torino dal 2014; dirige ora in Terza Categoria e Juniores.

Cerimonia finale e premiazioni alle ore 18.15/18.30.

“È un’occasione per affrontare, anche nei momenti di sport e festa del Carnevale, temi importanti come il razzismo – spiega Angelo Frau, presidente Cit Turin Lde – spesso sottovalutati in molti ambienti, dove talvolta certi episodi sono tollerati, sono considerati “normali”, anche sui terreni di gioco, a tutti livelli: dalla Serie A (come dimostra il “caso Koulibaly”) ai campetti di periferia”.

“La Città di Torino è impegnata nel contrasto al razzismo a tutti i livelli – dichiara Antonio Fornari, consigliere comunale e capitano della squadra degli Amministratori locali – Lavoriamo per diffondere una maggiore consapevolezza del fenomeno tra cittadine e cittadini e anche un’occasione di divertimento e aggregazione come una partita di calcio può diventare un momento per veicolare messaggi positivi e ribadire – come recita la campagna contro il razzismo promossa dall’Amministrazione – che il razzismo non è un’opinione: è un crimine. Anche nello sport!”.

“Anche le donne e gli uomini che lavorano nel mondo dello sport – afferma Massimiliano Quirico, direttore della rivista Sicurezza e Lavoro – o che comunque praticano attività sportive sono spesso vittima di discriminazioni o atteggiamenti razzisti e di intolleranza, sia che giochino, sia che arbitrino le gare. È quindi necessario promuovere non solo negli ambienti di lavoro ‘tradizionali’, ma anche sui campi di gioco interventi per sradicare il razzismo ed evitare ambiguità e atteggiamenti conniventi”.

Loredana Polito

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