Oggi, a margine dell’intitolazione a Nichelino (To), nell’ambito delle Settimane della Sicurezza, del giardino dedicato a “Bruno Santino, eroe del lavoro”, vittima nel rogo alla ThyssenKrupp del 6 dicembre 2007, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha telefonato ai familiari delle sette vittime dell’acciaieria torinese per aggiornarle sul colloquio in programma oggi a Bruxelles con la ministra della Giustizia tedesca, Katarina Barley, in merito all’arresto dei due manager tedeschi responsabili dell’accaduto – Harald Espenhahn e Gerald Priegnitiz – condannati in Italia con sentenza definitiva della Cassazione del 13 maggio 2016, ma ancora in Germania a piede libero. Così come promesso ieri a Torino alla commemorazione dell’undicesimo anniversario della tragedia, nell’incontro privato con i familiari, l’ex operaio Antonio Boccuzzi e il direttore di Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico.
La signora Rosina Platì, mamma di Giuseppe Demasi, altra vittima Thyssen, ha dichiarato a Sicurezza e Lavoro, che la ministra tedesca ha spiegato a Bonafede che non può andare dalla Magistratura a dire cosa devono fare, come anche in Italia, ma che il Ministro territoriale se ne sta occupando e “il percorso sta procedendo come deve”. Gli ultimi documenti sarebbero arrivati ai magistrati tedeschi nello scorso agosto: solo da allora se ne stanno occupando.
“L’incontro tra i due ministri non è stato positivo, né negativo – ha dichiarato a Sicurezza e Lavoro Rosina Platì – Siamo contenti che il Ministro Bonafede abbia mantenuto la parola e ci abbia telefonato per relazionarci in merito. Abbiamo fiducia. Speriamo di avere notizie positive a breve: siamo pronti ad andare in Germania – insieme a rappresentanti del Governo italiano e all’associazione Sicurezza e Lavoro – per incontrare Merkel e Ministra, ma anche i magistrati. Non si deve perdere tempo. Il ministro Bonafede, nel ribadire che andrà avanti sino in fondo, ci ha invitato a Roma tra una decina di giorni per decidere insieme il da farsi”.
“Ora attendiamo dalla Magistratura tedesca tempi certi per l’esecuzione della sentenza – ha dichiarato il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico – Le famiglie delle vittime, ma anche i lavoratori e le lavoratrici che si battono quotidianamente per rivendicare il diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro, anche rischiando il proprio posto, attendono giustizia da troppo tempo. Il doveroso arresto dei manager tedeschi, per quanto ritardato, avrebbe un significato importante per tutti loro, ma anche per le tantissime imprese oneste e responsabili che operano nel nostro Paese”.
Loredana Polito
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