Rogo ThyssenKrupp, la Germania esegua la sentenza di condanna!

Alcuni deputati liguri e piemontesi di Forza Italia – Roberto Cassinelli, Roberto Bagnasco, Osvaldo Napoli, Carlo Giacometto, Roberto Pella, Claudia Porchietto, Roberto Rosso e Daniela Ruffino – hanno presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per fare chiarezza sull’esecuzione delle condanne per la tragedia alle acciaierie ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007, in cui morirono sette operai: Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola.
Ad oggi, infatti, mentre i quattro imputati italiani (Marco Pucci, Daniele Moroni, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri) condannati in via definitiva dalla Cassazione italiana il 13 maggio 2016 sono da tempo in carcere, i due dirigenti tedeschi Harald Espenhahn (all’epoca dei fatti, amministratore delegato, condannato a 9 anni e 8 mesi di reclusione) e Gerald Priegnitz (componente del CdA, condannato a 6 anni e 3 mesi) sono ancora a piede libero in madrepatria.
“Ora che il nuovo Governo si è insediato – ha dichiarato l’on. Claudia Porchietto – non ci sono più scuse per richiedere con determinazione alla Germania l’immediata esecuzione del verdetto del Tribunale italiano”. “Le famiglie delle sette vittime e l’Italia intera – ha concluso – attendono da troppo tempo che si compia finalmente giustizia e si chiuda – dopo oltre 10 anni dall’accaduto – il capitolo giudiziario di una delle più gravi tragedie sul lavoro italiane”.
“Ci attendiamo che la cancelliera Merkel e il Governo tedesco – ha affermato l’on. Roberto Rosso – non trovino più scuse per rinviare l’arresto dei due manager della multinazionale dell’acciaio, condannati dalla giustizia italiana oltre due anni fa!”. “Il premier Conte e il Ministro Bonafede – ha chiesto – facciano sentire con forza la propria voce alla Germania, per pretendere il rispetto dell’operato dei nostri organi giudiziari e, soprattutto, per far capire a imprenditori sleali che in Italia non c’è impunità per chi causa morti e infortuni sul lavoro”.
Nelle scorse settimane, anche la trasmissione televisiva di Italia1 Le Iene – anche con la collaborazione di Sicurezza e Lavoro – si era occupata della grave “ingiustizia alla tedesca”, andando a intervistare Priegnitz mentre faceva tranquillamente jogging nei pressi della sua villa a Essen, in Germania.
Eliana Puccio

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