La morte in diretta video

 

Sono stati proiettati il 7 maggio 2018 al Tribunale di Rovigo i video delle 14 telecamere della ditta Coimpo che hanno ripreso la morte di quattro persone – tre operai e un autotrasportatore – avvelenate dalle esalazioni di una nube tossica.

La proiezione si è svolta nel corso del processo per i decessi avvenuti il 22 settembre 2014 nell’azienda di lavorazione fanghi di Adria (Rovigo).

Alle ore 8.23 del mattino si vede il camion con la cisterna di acido solforico che entra nell’azienda. Alla stessa ora passa sotto le finestre degli uffici dove c’è la pesa. Alle 8.30 procede verso la vasca D, teatro della tragedia. Alle 8.56 il camion sta versando l’acido. Alle 9.10 si vedono tre soggetti a bordo vasca, in piedi. Alle 10.01 un macchinario inizia a miscelare il contenuto della vasca. Alle 10.12 una delle telecamere riprende il primo corpo cadere per terra, improvvisamente: effetto della nube tossica. Ne cadrà un altro, poi un terzo. Solo una morte non è stata registrata dalle telecamere. Scattano i soccorsi: alle 12.28 entra l’ambulanza, sette minuti dopo i vigili del fuoco. Ma ormai non c’è più nulla da fare per i quattro lavoratori: solo attendere giustizia nel processo in corso.

Sono imputati – per omicidio colposo e reati ambientali – l’amministratore della Coimpo Mauro Luise, l’ingegnere Michele Fiore di Ferrara, dipendente della ditta, e i tre legali rappresentanti dell’azienda: Gianni Pagnin, di Noventa Padovana, sua figlia Alessia Pagnin e l’adriese Glenda Luise.

Imputati anche Rossano Stocco, titolare della Agribiofert di Villadose e gestore della vasca, in regime d’affitto, in cui si sviluppò la nube tossica, l’impiegato Mario Crepaldi, di Adria, e Alberto Albertini, di Dolo (Venezia), legale rappresentante della ditta di trasporti per cui lavorare il camionista morto.

Eliana Puccio

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