Sarà il Silf (Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri) il primo sindacato rivolto a lavoratori e lavoratrici della Guardia di Finanza, storico Corpo di polizia a ordinamento militare, le cui origini risalgono al 1° ottobre 1774, quando il Re di Sardegna Vittorio Amedeo III costituì la Legione Truppe Leggere per la vigilanza finanziaria ai confini del regno.
Ciò è ora possibile in seguito alla sentenza 120/2018 emessa a Roma l’11 aprile 2018 dalla Corte Costituzionale, presieduta da Giorgio Lattanzi, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1475, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), che prevedeva che «I militari non possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali» invece di prevedere che «I militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale alle condizioni e con i limiti fissati dalla legge; non possono aderire ad altre associazioni sindacali».
Ad annunciare la volontà di dare vita al Silf, primo concreto progetto di costituzione di un sindacato di lavoratori e lavoratrici militari dopo la storica pronuncia della Corte Costituzionale, è stata l’Associazione Finanzieri, Cittadini e Solidarietà Ficiesse, che sostiene l’iniziativa.
Sarà un soggetto inclusivo e partecipativo che si baserà sui valori di trasparenza, legalità e neutralità indicati dalla Corte e partirà dalla ventennale esperienza di Ficiesse, associazione costituitasi nel 1999.
A breve verrà presentata l’istanza al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per l’ottenimento del preventivo assenso ministeriale alla costituzione del Silf, come previsto dalla normativa vigente e ribadito dalla sentenza della Corte, per poter essere poi operativi alla fine di quest’estate.
Cgil e Silp (Sindacato Italiano Lavoratori Polizia di Stato) stanno accompagnando il percorso, come ha spiegato il segretario Silp Piemonte Nicola Rossiello: “Si tratta di una fase importante, cruciale, che segue la storica smilitarizzazione e sindacalizzazione della Polizia di Stato, avvenuta agli inizi degli anni ’80, grazie all’impegno e al sacrificio di molti lavoratori e lavoratrici di polizia. Adesso quell’opera prosegue grazie a colleghe e colleghi, militari, che hanno creduto nella forza delle libertà sindacali e con i quali abbiamo condiviso più di un passaggio politico in questi anni”.
“Si colma finalmente un gap grave e anacronistico – conclude Rossiello – che impediva la tutela degli interessi collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori delle forze armate e di polizia militarizzate. Soprattutto, in un momento storico in cui lavoratori e sindacati sono impegnati a contrastare una preoccupante contrazione delle politiche di tutela. È importante che i 500.000 lavoratori e lavoratrici nei settori della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa stiano insieme, condividendo azioni e spazi di rappresentanza, contrattazione e tutela, anche sotto il profilo della salute e sicurezza sul lavoro, di cui abbiamo estrema necessità”.
Massimiliano Quirico
direttore Sicurezza e Lavoro
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