Si è aperto il 20 gennaio 2025 nell’aula 82 del Tribunale di Torino il dibattimento del processo penale per la strage della gru di via Genova del 18 dicembre 2021 in cui sono morti tre operai (Filippo Falotico, 20 anni, Roberto Peretto, 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni) ed è rimasto ferito un automobilista.
Tra gli imputati, presente in aula soltanto l’architetto Roberta Iandolino.
Sono imputati, tutti con l’accusa didisastro, lesioni personali colpose e omicidio colposo, con l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e in cooperazione colposa tra loro: Enrico Calabrese (in qualità di datore di lavoro e titolare della società Calabrese Autogru srl), Federico Fiammengo (in qualità di datore di lavoro e titolare della società Fiammengo Federico srl), Roberta Iandolino (in qualità di coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione – Csp e di esecuzione – Cse), Stefano Sprocatti (in qualità di datore di lavoro delle tre vittime e titolare della società Locagru srl) e Mirzad Svraka (in qualità di dipendente della società Calabrese Autogru srl e di conducente e operatore dell’autogru Liebherr modello Ltm 1080-1 utilizzata nel cantiere).
In aula c’era l’associazione Sicurezza e Lavoro, che è stata ammessa come parte civile, insieme ai sindacati edili Fenealuil e Fillea Cgil e all’Inail.
È stato risarcito con 55 mila euro il Comune di Torino il 2 dicembre 2024, che quindi ha rinunciato all’azione penale e ha ritirato la costituzione di parte civile.
Il giudice Claudio Canavero ha poi fissato le prossime cinque udienze, in maxi aula 3, indicativamente dalle ore 9 alla 17: mercoledì 14 maggio, lunedì 19 maggio, lunedì 9 giugno, lunedì 16 giugno, lunedì 7 luglio 2025.
Verranno sentiti tutti i testimoni e, alla fine, i consulenti tecnici e poi gli imputati.
Si inizierà con l’audizione dei testi indicati dal pm Giorgio Nicola.
«Ci auguriamo che il processo prosegua celermente – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e che possa essere fatta completa chiarezza su quanto accaduto. Da parte nostra, continueremo a seguire la vicenda perché sia fatta piena giustizia. Di lavoro, soprattutto in edilizia, si continua a morire e ad ammalarsi e la giustizia può essere un efficace modo per fare prevenzione e opera di deterrenza».
«Eravamo in aula – dichiara Claudio Papa, segretario Fenealuil Torino – per ribadire la nostra vicinanza ai familiari delle vittime e chiedere giustizia. Non possiamo accettare questo continuo stillicidio di morti e feriti in edilizia. È una strage che va fermata, anche attraverso le aule dei tribunali».
Perplessità sull’entità del risarcimento percepito dall’Amministrazione Comunale sono state espresse da Giovanni Crosetto, europarlamentare e capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune: «Come mai – si chiede – il Comune di Torino, per una tragedia come quella della gru di via Genova nella quale tre ragazzi hanno perso la vita, ha ritirato la costituzione di parte civile e rinunciato all’azione penale, accettando un risarcimento di soli 55 mila euro?». «Presenterò un’interpellanza rivolta al sindaco Stefano Lo Russo – annuncia – per capire come mai quando parliamo di un’azienda straniera come la ThyssenKrupp il risarcimento può arrivare a un milione di euro e in questo caso, invece, il Comune si accontenta di briciole».
Loredana Polito
Segui Sicurezza e Lavoro su Facebook, Twitter, Instagram e YouTube
Per una consulenza legale gratuita su salute, sicurezza e diritti sul lavoro, scrivere a sportello@sicurezzaelavoro.org
Sostieni l’informazione libera e indipendente di Sicurezza e Lavoro con una donazione