Più di 150 morti sul lavoro dall’inizio del 2018. Una strage silenziosa che ha risvegliato l’attenzione dei media. A volte in maniera improvvisata, altre volte in modo più approfondito, come accaduto con il servizio andato in onda il 10 aprile 2018 su Rai 2, per la rubrica “Lavori in corso” del TG2 (diretta da Ida Colucci e condotta in studio da Marzia Roncacci e Daniela Orsello), con la partecipazione di Inail (Tommaso De Nicola), Cgil (Sebastiano Calleri, resp. naz. Salute e sicurezza sul lavoro), Anmil (Franco Bettoni) e Debora Spagnolo, moglie di un operaio morto cadendo da 12 metri di altezza, nel 2011, ancora in attesa di giustizia.
In collegamento da Torino, intervistata da Matteo Spicuglia, anche Rosina Platì, mamma di Giuseppe Demasi, morto a 26 anni nel rogo alla ThyssenKrupp di Torino, che sta aspettando che i due manager tedeschi condannati in Cassazione vengano finalmente arrestati in Germania. Un ricordo anche per le 140 vittime del traghetto Moby Prince a Livorno (10 aprile 1991).
Un quadro a tinte fosche, illuminato solo dalla speranza riposta nelle nuove generazioni: in Italia ci sono ancora tanta paura di denunciare rischi e malattie sul lavoro e pochi investimenti in sicurezza, soprattutto nelle piccole imprese. Ancora insufficiente e poco diffusa appare la cultura del lavoro sicuro e della prevenzione. E la giustizia non sempre fa il suo corso…
Decisiva per il futuro può però risultare l’educazione a salute e sicurezza, già dai banchi di scuola (come fa Sicurezza e Lavoro con il progetto “A scuola di sicurezza”), anche sfruttando in maniera positiva gli obblighi imposti alla scuola per l’alternanza scuola/lavoro (per informazioni: contatti@sicurezzaelavoro.org).
Eliana Puccio
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