Infortunio mortale nel cantiere Pnrr di Torino Esposizioni

Ancora un’altra vittima sul lavoro nel territorio della Circoscrizione 8 del Comune di Torino, lo stesso dove sono morti tre lavoratori nel crollo della gru di via Genova (18 dicembre 2021), dove un operaio è rimasto schiacciato da una gru nel Centro Ricerche Smat (18 novembre 2024), dove un altro lavoratore è morto cadendo dal cestello di una gru (8 settembre 2025).

L’infortunio è avvenuto nella mattinata di sabato 18 ottobre 2025, nel maxi cantiere di Torino Esposizioni per la realizzazione della nuova biblioteca civica della Città di Torino e la riqualificazione del Teatro Nuovo, finanziato con fondi Pnrr, tra corso Massimo d’Azeglio e viale Bistolfi, dove un lavoratore 42enne, di origine nigeriana, Andy Mwachoko, della Cobar SpA di Altamura (Bari), è morto, probabilmente colpito da materiali che si sono sganciati da una gru che li stava sollevando.

«Le gru continuano a fare strage di lavoratori nel Torinese – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – confermando ancora una volta l’edilizia come uno dei settori più a rischio per l’incolumità di chi ci opera, anche all’interno delle grandi opere».

«La ‘patente a crediti’ così come è attualmente strutturata – afferma Quirico – non appare uno strumento adeguato per un’effettiva prevenzione, così come vanno riviste le normative su caduta dall’alto e formazione di lavoratori e datori di lavoro».

«Sono questioni cruciali che sicuramente affronteremo a Roma insieme a Istituzioni e parti sociali – annuncia il direttore – in occasione della seconda edizione degli Stati Generali su Salute e Sicurezza sul Lavoro (Sgssl), in programma a Palazzo Montecitorio dal 21 al 23 ottobre 2025, a cui l’associazione Sicurezza e Lavoro collabora sin dalla prima edizione, per promuovere efficaci tutele per lavoratori e lavoratrici».

Il sindaco del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, ha manifestato il suo cordoglio: «Una giornata drammatica. A nome di tutta la città, esprimo la vicinanza ai familiari di Andy, alla moglie e ai tre figli. Una tragedia per Torino, per questa famiglia. È davvero un momento complicato per la città, una tragedia che ci colpisce moltissimo».

Per l’arcivescovo di Torino Roberto Repole, «la morte di un altro lavoratore ci impone di compiere un esame di coscienza collettivo, se il benessere di cui godiamo non sia spesso pagato soprattutto dai fragili: le persone valgono immensamente più del denaro, molto più delle cose materiali e credo che su questo punto abbiamo tutti l’urgente dovere di vigilare».

«È la terza vittima di un infortunio mortale dallo scorso settembre, nella sola provincia di Torino. Come è stato detto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le morti sul lavoro sono una piaga, mentre la sicurezza è un diritto da far rispettare a tutti i costi. Mi stringo in cordoglio alla famiglia dell’operaio, attendendo che si faccia chiarezza sull’accaduto» – ha commentato Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sulle condizioni di lavoro in Italia.

Felicia Bello

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