Non si ferma la scia di morti sul lavoro in Piemonte

Un operaio egiziano dell’impresa torinese Posting Service sas, Yosif Gamal, detto ‘Jimmy’, di 68 anni, è morto nella mattinata dell’8 settembre 2025 in via Genova 86 a Torino, cadendo da una dozzina di metri di altezza dal cestello di una gru, mentre stava sostituendo un cartellone pubblicitario sulla facciata di un palazzo.

«Non c’è mai fine alle morti sul lavoro a Torino – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e ancora una volta accade in via Genova, in mezzo ai palazzi. Ancora una caduta dall’alto, dal cestello di una gru; ancora un operaio che non farà più ritorno a casa».

«Dobbiamo spezzare questa catena di morti sul lavoro – afferma Quirico – che riguarda ogni settore e che non risparmia le piccole come le grandi città. Mezzi da lavoro non adeguati, formazione insufficiente e cattiva organizzazione del lavoro sono tra le cause principali degli infortuni sul lavoro e se non si interviene in maniera strutturale su questi fattori e se non si mettono in campo maggiori controlli, piangeremo ancora altre morti e altri infortuni».

Per Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, «è l’ennesima tragedia sul lavoro. Attendiamo che le indagini chiariscano le cause e le dinamiche e ci stringiamo attorno alla famiglia. Non riesco però a non notare come in questi anni stia aumentando l’incidenza degli infortuni nelle fasce di età più avanzate».

«Ce lo ricorda regolarmente – ha aggiunto – il presidente della Repubblica: le morti sul lavoro sono una piaga intollerabile, non possiamo rassegnarci. A quell’età non si dovrebbe proprio essere sui luoghi di lavoro, figurarsi morirci. Il tema è troppo importante, dobbiamo agire immediatamente».

«Ogni vita spezzata sul lavoro è una tragedia che lascia un dolore profondo e incolmabile. Esprimo, sconcertata, a nome mio e dell’intera Regione Piemonte, il più sincero cordoglio e la vicinanza alla famiglia della vittima. Mentre si attendono chiarimenti sulla dinamica dell’incidente, resta fermo il dovere delle istituzioni di non abbassare mai la guardia sulla sicurezza e sulla prevenzione – ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte, in merito all’ennesimo infortunio mortale avvenuto in via Genova, a Torino.

«La morte di questo lavoratore, avvenuta in una via già segnata da lutti simili, è il simbolo di un problema profondo, stratificato e sistemico che riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è solo una tragedia: è il segno di un sistema che consuma le persone fino all’ultimo giorno» – ha ribadito Sarah Pantò, segretaria Cgil Torino.

«Non ci rassegneremo mai all’idea che morire di lavoro sia il prezzo da pagare. Serve una svolta definitiva: investire in prevenzione, formazione, ispettorati e istituire una Procura nazionale per il lavoro. E pretendere che la vita venga sempre prima del profitto» – ha chiosato.

«Un’altra vita spezzata, un altro dolore familiare, un altro lavoratore che non fa più ritorno a casa. Nella stessa via cittadina, in cui quasi quattro anni fa Torino pagava un tributo altissimo con la morte di tre operai edili e ora ancora una volta la scia inarrestabile di sangue ha travolto e spento la vita di un lavoratore. Nell’esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio morto nel grave incidente in via Genova, chiediamo che venga fatta piena luce sull’accaduto» – ha commentato il segretario generale della Cisl Torino e Canavese, Giuseppe Filippone.

A poche centinaia di metri da dove ha perso la vita Yosif Gamal, si era verificato in via Genova 118 a Torino il terribile crollo della gru del 18 dicembre 2021 in cui hanno perso la vita tre operai (Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti) e per il quale è in corso il processo, in cui Sicurezza e Lavoro è parte civile (la prossima udienza è in programma mercoledì 5 novembre 2025 alle ore 9 nella maxi aula 3). E non distante, il 18 novembre 2024, un altro operaio, Fatmir Isufi, aveva perso nella vita nel crollo di un’altra gru, in un cantiere Smat.

Sempre l’8 settembre 2025, sempre mentre lavorava su un cestello, un altro operaio, di 27 anni, è rimasto vittima di un gravissimo infortunio sul lavoro a Marano Ticino (Novara).

Loredana Polito

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