Al via nuova campagna Cgil “I diritti non si appaltano”

La Cgil ha avviato una nuova campagna per la promozione di salute, sicurezza e diritti.

Si chiama «I diritti non si appaltano» ed è strutturata in sette lingue diverse.

L’obiettivo è quello di favorire il lavoro dignitoso e contrastare lo sfruttamento lavorativo e i falsi appalti.

Il sindacato spiega che l’iniziativa è rivolta a tutte le lavoratrici e i lavoratori, in particolare a una parte dei circa tre milioni di persone che, secondo l’Istat, svolgono lavori in modo irregolare e a una parte degli oltre 5,7 milioni di dipendenti e lavoratori autonomi che sono classificati a basso reddito, spesso impiegati proprio nella catena degli appalti e subappalti.

Si cerca anche di contrastare il cosiddetto «dumping contrattuale» e la concorrenza sleale, spesso causa di infortuni e malattie professionali.

«Gli appalti, come dimostrano inchieste e processi, sono terreno di conquista e affari per la criminalità organizzata e le mafie – scrive il sindacato in una nota – e a pagarne le conseguenze sono proprio i lavoratori e le lavoratrici. Coerentemente con la battaglia portata avanti attraverso i referendum e per valorizzare la forza dei 12 milioni di Sì, lanciamo questa campagna. Vogliamo aprire una nuova stagione di vertenze collettive e individuali, ma anche di contrattazione preventiva e modelli organizzativi virtuosi, capaci di bloccare sul nascere le pratiche distorsive e promuovere uno sviluppo economico equo, inclusivo e sostenibile».

Felicia Bello

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