Strage di Suviana, a Napoli il toccante ricordo di Vincenzo Garzillo

Tra le sette vittime della strage alla Centrale Enel Green Power di Bargi sul lago di Suviana (Bologna) del 9 aprile 2024, c’era anche Vincenzo Garzillo, tecnico altamente specializzato di Napoli, il cui corpo è stato recuperato per ultimo, tre giorni dopo, il 12 aprile 2024, all’interno della centrale allagata, al piano -9.

Dopo la commemorazione collettiva a Camugnano (Bologna) e il convegno “Suviana, un anno dopo” a cura di Sicurezza e Lavoro il 9 aprile 2025, la comunità di Napoli ha reso omaggio al suo concittadino, sempre con la partecipazione dell’associazione Sicurezza e Lavoro.

La relazione di Quirico al sindaco di Napoli

Giovedì 10 aprile 2025, Sicurezza e Lavoro ha promosso un incontro a Palazzo San Giacomo con l’Amministrazione del Comune di Napoli e i sindacati, al quale sono intervenuti: il direttore di Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico, il sindaco del Comune di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessora comunale al Lavoro e alle Politiche giovanili Chiara Marciani, il consigliere comunale Roberto Minopoli, l’assessore municipale Marco Lanzaro e i sindacalisti Raffaele Paudìce (segretario generale Cgil Napoli), Enzo Di Giacomo (Filctem Cgil Napoli), Umberto Guarino (segretario generale Flaei Cisl Campania), Michele Diana (Flaei Cisl Napoli), Daniele Aquilea (segretario generale Uiltec Uil Napoli e Campania) e Giovanni Sgambati (segretario generale Uil Napoli e Campania).

Sabato 12 aprile 2025, a un anno esatto dal ritrovamento del corpo di Garzillo, è stata celebrata una Santa Messa, officiata da don Lorenzo Fedele, nella Chiesa di Santa Maria della Salute, nella Municipalità 2 del Comune di Napoli, dove Enzo si era sposato e dove erano state celebrate le sue esequie dall’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia.

Presenti la vedova Patrizia Buonomo, con i figli Fara e Mario, numerosi parenti, il direttore Massimiliano Quirico, l’assessore municipale di Napoli Marco Lanzaro e tanti amici e cittadini.

«Un momento – ha spiegato don Lorenzo Fedele – non solo per fare memoria della storia di Vincenzo, ma per fare comunione con lui». «Un ricordo – ha detto – carico di dolore, rabbia e nostalgia, ma anche di gratitudine per i suoi gesti di amore e per la passione che ha sempre dimostrato, anche per il lavoro, fino alle sue ultime parole urlate ai colleghi: ‘Mettetevi in salvo!’».

Commossa la figlia, Fara Garzillo, ha salutato il suo papà, il suo ‘angelo’ e ha ricordato le vicende di un anno fa, quando la sua vita e quella della sua famiglia è stata stravolta per sempre. E ancora oggi «il solo pensiero toglie il respiro» e c’è «un silenzio assordante che fa male al cuore». «Sei stato un uomo buono generoso e, soprattutto, di grande umanità e professionalità, un punto di riferimento, il nostro ‘capitano’» – ha detto, in lacrime.

La vedova, Patrizia Buonomo, lo ha ricordato con un toccante lettera: «L’assenza di te è incolmabile e il dolore per la tua perdita così innaturale mi accompagnerà per tutto il resto dei miei giorni. Riposa in pace amore mio. Vivrò per sempre nel tuo incancellabile ricordo. Il dolore più grande è il dolore dell’anima per il quale non c’è cura: rimane lì per sempre. È giusto che la vita continui, ma a ogni pensiero, a ogni tuo ricordo il dolore riaffiora, il respiro si ferma. Il senso di impotenza dinanzi a un qualcosa di irraggiungibile è devastante».

Loredana Polito

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