Dopo le stragi di Brandizzo e di Suviana, l’associazione Sicurezza e Lavoro commemora il primo anniversario di un’altra grande tragedia sul lavoro che ha colpito l’Italia: quella avvenuta il 6 maggio 2024 a Casteldaccia (Palermo), che ha visto la morte di cinque lavoratori edili (Epifanio Alsazia, Ignazio Giordano, Giuseppe La Barbera, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri), soffocati sottoterra da esalazioni di gas velenosi mentre effettuavano lavori di manutenzione in subappalto, per conto dell’Amap – Azienda Municipalizzata Acquedotto di Palermo.
Alle ore 10 di martedì 6 maggio 2025 è prevista una Santa Messa di suffragio nella Chiesa di Maria Santissima Immacolata in piazza Matrice. A seguire, lo scoprimento di un targa e un momento di riflessione e confronto con i sindacati, al quale interverranno anche il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico, e il magistrato Bruno Giordano.
«Siamo a Casteldaccia – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – non solo per fare doverosa opera di memoria e per ribadire la nostra vicinanza ai familiari delle vittime, con i quali ci siamo confrontati lo scorso ottobre a Roma, in occasione della prima edizione degli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro, ma anche per promuovere una maggiore sensibilizzazione su infortuni e malattie professionali e per chiedere, ancora una volta, maggiori interventi, sia a livello nazionale che locale, e giustizia per le vittime».
«La prevenzione è fondamentale – afferma Quirico – e deve essere attuata con una strategia nazionale, che ancora oggi manca, e che va sostenuta con adeguate risorse economiche e umane per le Asl e le varie sedi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (Inl)».
«Senza stanziamenti massicci – conclude il direttore di Sicurezza e Lavoro – per la formazione e l’informazione, per l’assistenza a lavoratori e datori di lavoro e per i controlli, è impossibile pensare di ridurre il numero di infortuni e malattie private in Italia».
Secondo un recente studio presentato il 28 aprile 2025 a Roma dalla Uil in una Tavola rotonda coordinata dall’associazione Sicurezza e Lavoro, che ha analizzato i Bilanci di 83 Aziende sanitarie su 110, in media in Italia le Asl investono solamente lo 0,4% del proprio Bilancio nei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. In alcuni casi, addirittura solo lo 0,1%.
Loredana Polito
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