Lotta all’amianto, Casale Monferrato omaggia Pavesi e Kershaw

È più vivo che mai il ricordo di Romana Blasotti Pavesi, morta l’11 settembre 2024 a Casale Monferrato (Alessandria), protagonista della lotta mondiale all’amianto, già presidente dell’Afeva – Associazione Familiari Vittime Amianto, che a causa dell’asbesto aveva perso cinque parenti: il marito, la sorella, due nipoti e la figlia.

Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata internazionale della Donna, sabato 15 marzo 2025, la comunità di Casale Monferrato ha reso omaggio a lei e all’operaia tessile inglese Nellie Kershaw, morta di asbestosi, con una manifestazione in piazza Mazzini, promossa dal collettivo ‘Donne Insieme‘ e dall’associazione ‘Afeva‘, presieduta da un’altra donna coraggiosa: Giuliana Busto.

È stata esposta una raccolta di documenti, fotografie e video sull’operaia inglese e sull’attivista italiana. Immancabile la bandiera con la scritta «Eternit giustizia»: una richiesta più attuale che mai, nell’imminenza della pronuncia delle sentenza di appello del processo «Eternit Bis», che vede il magnate svizzero Stephan Schmidheiny imputato per 392 omicidi, prevista per giovedì 17 aprile 2025.

Nell’occasione, ai parenti di Romana Blasotti Pavesi è stata consegnata copia delle tante testimonianze ricevute da ogni parte del mondo per il suo impegno e la necessità di avere giustizia per le vittime dell’amianto.

«La sua storia e quella di Nellie – spiegano gli organizzatori dell’evento – sono unite nel ricordo di un filo rosso». Romana Blasotti Pavesi, nata nel 1929, è morta nel 2024, un secolo dopo la Kershaw, scomparsa nel marzo 1924. Proprio Romana nel 2015, alla ricorrenza dell’8 Marzo, con ‘L’Albero di Valentina’ e altre associazioni cittadine aveva coinvolto donne e uomini a manifestare insieme e simbolicamente uniti da un filo rosso.

«È stata un onore aver conosciuto Romana Blasotti Pavesi – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e aver partecipato con lei alle tante iniziative che la comunità casalese ha promosso per contrastare l’amianto e chiedere giustizia, sia livello nazionale che internazionale, portando il tema dell’asbesto alla ribalta mondiale».

«Il suo impegno e la sua determinazione – continua Quirico – sono ancora oggi di esempio per tutti noi, soprattutto per le nuove generazioni, per portare a terminare la battaglia per la giustizia da lei avviata e che abbiamo il dovere di concludere, senza odio, ma con fermezza, come ha sempre fatto lei».

Felicia Bello

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