È stato siglato il 4 ottobre 2024 dal Comune di Napoli e dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil ed edili Feneal, Filca e Fillea, alla presenza del prefetto, uno storico “Protocollo di intesa sulla sicurezza e legalità nel settore degli appalti e subappalti nei contratti del Comune di Napoli”, valido per tutti i contratti siglati dall’Amministrazione comunale e dalle sue società partecipate.
L’obiettivo dell’intesa è quella di contrastare le infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, gli infortuni e le malattie professionali e il ricorso al lavoro “nero” o “grigio”, garantendo una retribuzione equa e una formazione di qualità.
Si prevede la creazione di una “white list” delle imprese, più trasparenza dei flussi finanziari, maggiori controlli sulla regolarità contributiva e, soprattutto, il divieto di subappalti a cascata e l’applicazione esclusiva dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (Ccnl) e quelli territoriali del settore di riferimento, evitando il cosiddetto “dumping contrattuale”.
Inoltre, viene stabilita la formazione obbligatoria di lavoratori e lavoratrici presso le Scuole Edili degli Enti Bilaterali territoriali di settore e l’utilizzo del badge digitale di cantiere e si promuove un’azione più incisiva di Rls e Rls-T, vere “antenne” nei cantieri, soprattutto per quanto riguarda le problematiche di salute e sicurezza sul lavoro, rendendo più agevole il loro accesso ai cantieri e la consultazione dei documenti.
«Quello siglato a Napoli è un Protocollo storico – commenta Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – che consente una gestione più trasparente e sicura di appalti e subappalti firmati non solo da un’Amministrazione comunale, ma anche dalle sue aziende partecipate».
«Se il modello funzionerà e darà i risultati sperati in materia di tutela di legalità, salute e sicurezza e giusta retribuzione – afferma Quirico – ci auguriamo che possa venire adottato anche da altre Amministrazioni nel resto d’Italia e che, anzi, possa diventare la regola, così da favorire un lavoro sicuro e dignitoso a tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano in Italia».
Felicia Bello
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