Eternit Bis, senza esposizione all’amianto in Italia 60 casi di mesotelioma all’anno invece di 1.400

È ripreso il 17 febbraio 2025 al Tribunale di Torino il processo «Eternit Bis», in cui Sicurezza e Lavoro è stata ammessa come parte civile, che vede come imputato il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di 392 omicidi, commessi sia in danno di lavoratori dello stabilimento Eternit di Casale Monferrato (Alessandria) che della popolazione delle aree limitrofe.

Nell’udienza in Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Cristina Domaneschi, è stato audito per approfondimenti il professor Corrado Magnani, docente di Statistica Medica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Piemonte Orientale (Upo), consulente del pm, che ha relazionato sul cosiddetto «effetto acceleratore» causato dall’esposizione all’amianto.

Il tema era già stato affrontato dalle relazioni dei consulenti, sia nel primo grado che nel dibattimento dell’appello.

Il professore ha spiegato che in chi ha avuto un’esposizione maggiore all’amianto la frequenza dei casi di mesotelioma è più alta e la malattia si presenta prima (anticipazione).

Il tema però è molto complesso, anche a causa del fatto che il mesotelioma – ha spiegato il consulente – è una malattia rara.

Magnani ha quindi illustrato i dati ricavati da studi epidemiologici e da studi di laboratorio. Si è soffermato in particolare su uno studio epidemiologico (Azzolina e altri) pubblicato nel 2022 sulla rivista internazionale Thorax, senza ricevere critiche particolari, che ha coinvolto circa 50 mila lavoratori e lavoratrici di 43 aziende italiane dove si faceva uso di amianto. Circa la metà dei lavoratori apparteneva a 20 aziende del cemento-amianto, tra cui la Eternit.

Il rischio di malattia – ha affermato – tende a ridursi nelle persone con una esposizione inferiore all’amianto, mentre in chi ha subito una maggiore esposizione c’è un’anticipazione del mesotelioma.

Ogni anno in Italia si registrano circa 1.400 casi di mesotelioma, senza esposizione all’amianto sarebbero 60 – ha spiegato il professore, per chiarire il concetto di anticipazione della malattia dovuta a una maggiore esposizione all’asbesto.

Corrado Magnani ha illustrato un altro recente studio (2023, Faramand e altri) su topi ingegnerizzati esposti ad amianto e si è poi soffermato sugli studi sulla durata della fase pre-clinica del mesotelioma, stimata in 10 anni.

A lui, per la difesa, ha replicato il professor Canzio Romano.

«Gli studi epidemiologici presentati a Torino nel processo ‘Eternit bis’ in cui l’associazione Sicurezza e Lavoro è parte civile – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – evidenziano l’enorme disastro causato dall’amianto in Italia: senza esposizione all’asbesto avremmo ‘solo’ 60 casi di mesotelioma ogni anno, invece di 1.400». «Siamo di fronte a una tragedia immane – denuncia Quirico – che dimostra, oltre alla necessità di fare giustizia per le vittime, l’urgenza di procedere con le bonifiche dell’amianto, che l’imputato Stephan Schmidheiny non ha mai fatto, abbandonando lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato con tonnellate di amianto. Il tema non può essere relegato alle aule di tribunale, ma deve coinvolgere le Istituzioni affinché si investa in informazione e sensibilizzazione sulla questione e, naturalmente, su rimozioni e discariche di amianto. Si potrebbero salvare migliaia di vite umane ed evitare ingenti costi sociali e sanitari a carico di tutta la collettività».

La prossima udienza del processo Eternit bis è in programma mercoledì 26 febbraio 2025 alle ore 11, nella maxi aula 6 del Palagiustizia di Torino.

Loredana Polito

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