C’è grande apprensione per il futuro degli stabilimenti italiani e dei lavoratori e delle lavoratrici, dopo le dimissioni del ceo del Gruppo Stellantis, Carlos Tavares.
Il Cda dell’azienda, presieduto da John Elkann, ha infatti accettato il 1° dicembre 2024 le dimissioni con effetto immediato di Carlos Tavares dalla carica di Chief Executive Officer.
È già in corso l’iter per la nomina del nuovo ceo, che dovrebbe concludersi entro la prima metà del 2025. Intanto, è stato immediatamente istituto un nuovo Comitato Esecutivo, presieduto dal presidente John Elkann.
Per il senior independent director di Stellantis, Henri de Castries, «il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il ceo alla decisione».
I sindacati appaiono molto preoccupati e hanno chiesto un confronto immediato con il Governo e il Gruppo Stellantis, in particolare sul futuro degli stabilimenti italiani, da Fiat Mirafiori a Termoli.
Come spiega il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma: «Tavares si è dimesso. I lavoratori italiani rimangono. E noi vogliamo un piano industriale e occupazionale subito».
Anche Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, auspica «nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato sugli impegni occupazionali, produttivi e industriali nel nostro Paese», con un nuovo ceo che «abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani» e «riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso Maserati». «Per gestire la transizione – secondo Palombella – servono responsabilità e tutela dell’occupazione e delle professionalità».
Per Ferdinano Uliano, segretario generale della Fim Cisl, le dimissioni di Tavares, «rappresentano un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano». «Ora – dichiara Uliano – più che mai diventa fondamentale individuare rapidamente un nuovo amministratore delegato che possa rispondere positivamente alle istanze da noi poste», ovvero «investimenti strategici in Italia, a partire dall’introduzione di una nuova piattaforma produttiva small, nuovi modelli, investimenti in ricerca e sviluppo, serve confermare la giga-factory di Termoli, garanzie che non ci siano chiusure di stabilimenti e licenziamenti unilaterali».
Felicia Bello
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