Infortuni sul lavoro, le donne più colpite hanno tra 50 e 54 anni

Pubblicato il Dossier Donne 2020 Inail su Infortuni e malattie professionali

Pubblicato, in occasione della Giornata internazionale della Donna, il Dossier Donne su infortuni e malattie professionali, a cura dell’Inail – Direzione centrale pianificazione e comunicazione – Consulenza statistico attuariale (CSA).

Analizzando i dati Inail riferiti al 2018 e al quinquennio 2014-2018, rilevati al 31 ottobre 2019, in 18 pagine il dossier descrive il trend di infortuni e malattie professionali che riguardano le lavoratrici in Italia.

Le denunce di infortunio riguardanti le donne sono diminuite del 3,3%: si è passati dalle 238.010 del 2014 alle 230.509 del 2018: il 35,8% delle denunce totali (645.390, compresi gli uomini). Il 12,8% delle denunce riguarda lavoratrici straniere: 29.503 nel 2018 (tra queste: 5.480 della Romania, 2.405 dell’Albania, 2.079 del Marocco).

Sono aumentati i casi mortali (due donne in più): dai 114 del 2014 ai 116 del 2018 (+1,8%). Sono 18 le lavoratrici stranieri morte (15,5%; 5 sono state le donne dell’Ucraina, il Paese più colpito).

La maggior parte degli infortuni avviene nel tragitto di andata e ritorno tra casa e luogo di lavoro, con un’incidenza molto più elevata rispetto agli uomini, sia in valore assoluto (53.386 casi contro 50.003), sia in percentuale (23,2% contro 12,1%), anche nei casi mortali denunciati: nel 2018 più di un decesso femminile su due (59 donne morte su 116, pari al 50,9%) è avvenuto in itinere, mentre il rapporto scende a circa uno su quattro (26,8%) per gli uomini.

A livello territoriale, nel 2018 gli infortuni femminili si sono concentrati per oltre la metà al Nord (60,4%), per il 20,4% al Centro (20,4%) e per il 19,2% nel Mezzogiorno. Per i casi mortali: 56,9% al Nord, 16,4% al Centro e 26,7% nel Mezzogiorno.

La fascia di età più colpita è quella delle donne tra i 50 e i 54 anni (32.174 casi, pari al 14% del totale). Da segnalare però, nel quinquennio 2014-2018, l’aumento delle denunce per la fascia 65-69 anni: si è passati dalle 1.449 denunce del 2014 alle 2.956 del 2018.

Per quanto riguarda le attività, l’incidenza degli infortuni delle lavoratrici nel 2018 è molto elevata nel settore dei servizi domestici e familiari (colf e badanti), con l’89,7% sul totale delle denunce del settore, seguito da sanità e assistenza sociale (74,2%) e dal confezionamento di articoli di abbigliamento (70,7%), mentre nei settori più rischiosi dell’industria scende fino al 2,8% rilevato nelle costruzioni.

A livello di gestione, l’incidenza degli infortuni al femminile è elevata nel comparto Stato (51,5%), seguito da industria e servizi (33,5%) e agricoltura (18,6%).

Nel quinquennio 2014-2018, la caduta è stata la prima causa di infortunio per le donne, con il 28,3% dei casi (considerando solo quelli avvenuti in occasione di lavoro e accertati positivamente).

Per quanto riguarda le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici, nel 2018 sono state 15.992 (143 in più rispetto all’anno precedente; +0,9% rispetto al 2017), pari al 26,9% delle 59.504 tecnopatie denunciate nel complesso. Il 77,3% riguarda malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo e quelle del sistema nervoso. Tra le patologie del sistema osteo-muscolare, le malattie più frequenti sono le dorsopatie e i disturbi dei tessuti molli (circa il 92%) e, tra quelle del sistema nervoso, la quasi totalità è rappresentata dalla sindrome del tunnel carpale (3.010 casi).

Loredana Polito

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