Ricordando (ma non troppo) la tragedia della Torre Piloti di Genova

Alle ore 22.00 di lunedì 7 maggio 2018 dal piazzale del Porto Antico di Genova, davanti alla Capitaneria, partirà un corteo – probabilmente senza fiaccole e senza stendardi e striscioni – per celebrare i cinque anni dal disastro del Molo Giano nel porto di Genova del 7 maggio 2013, quando la nave Jolly Nero, comandata da Roberto Paoloni e di proprietà della compagnia Messina, colpì la Torre Piloti VTS durante la manovra di uscita dal porto di Genova con direzione Napoli, abbattendola e uccidendo nove persone che lavoravano nell’edificio: l’operatore radio dei rimorchiatori Sergio Basso, 50 anni, di Vernazza (SP), il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Santa Marina (SA), il capo di prima classe Marco De Candussio, 39 anni, di Fornaci di Barga (LU), il sottocapo di terza classe Daniele Fratantonio, 30 anni, di Rapallo (GE), il sergente Gianni Iacoviello, 35 anni, di Carrara, il sottocapo di prima classe Davide Morella, 33 anni, di Biella, l’operatore radio dei piloti Maurizio Potenza, 50 anni, di Genova, il pilota Michele Robazza, 44 anni, di Pistoia, il sottocapo di seconda classe Giuseppe Tusa, 30 anni, di Milazzo (ME).

Una manifestazione fortemente voluta dai familiari delle nove vittime, in particolare da Adele Chiello Tusa, madre del giovane militare della Guardia Costiera Giuseppe Tusa perito nel disastro, che però da tempo aveva chiesto di commemorare il quinquennale della tragedia con una vera e propria fiaccolata e con un momento pubblico di ricordo nella mattinata del 7 maggio e che ha lanciato sulla nostra rivista un appello a non dimenticare le vittime.

Le sue richieste, che avrebbero coinvolto e sensibilizzato un maggior numero di persone – importante non solo per celebrare degnamente la ricorenza, ma anche in vista delle prossime delicate fasi dei processi in corso – non sono però state accolte

La Capitaneria del Porto di Genova – coinvolta nel procedimento penale, in quanto “datore di lavoro” – ha optato per una cerimonia più “sobria” e riservata, che prevede una Santa Messa – non aperta al pubblico – celebrata dal cappellano militare Don Fabio Pagnin nella “Sala 7 Maggio” (dedicata al giorno del disastro) della Capitaneria, alle ore 21.00 del 7 maggio 2018. Alla funzione parteciperà anche il sindaco di Genova, Marco Bucci.

Al termine della celebrazione religiosa verrà consegnata a ognuna delle famiglie delle nove vittime – se vorranno riceverlo – il distintivo d’onore di “Deceduto in servizio”, assegnato quest’anno dal Ministero della Difesa.

Successivamente, è previsto un breve momento di raccoglimento al Molo Giano, alle ore 22.59, orario della tragedia.

Ricordiamo che un pannello (con testo dell’allora sindaco di Genova Marco Doriadella mostra “L’Italia che muore al lavoro” realizzata da Sicurezza e Lavoro commemora il disastro del porto di Genova. Per richiedere l’allestimento completo dell’esposizione è possibile scrivere a contatti@sicurezzaelavoro.org oppure alla pagina Facebook.

Per quanto riguarda i procedimenti giudiziari, in primo grado, il 17 maggio 2017, il Tribunale di Genova ha dimezzato le pene chieste dall’accusa, condannando il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni a 10 anni e 4 mesi di carcere, il primo ufficiale Lorenzo Repetto a 8 anni e 6 mesi, il direttore di macchina Franco Giammoro a 7 anni e il pilota Antonio Anfossi a 4 anni e 2 mesi. Assolti il terzo ufficiale Cristina Vaccaro e Giampaolo Olmetti, delegato d’armamento della società Messina, che è stata sanzionata per un milione e cinquantamila euro per illecito amministrativo. Il processo di appello è previsto per ottobre 2018.

È inoltre in corso un ulteriore procedimento (17 persone rinviate a giudizio), nato dalla denuncia di Adele Chiello Tusa, che coinvolge progettisti e collaudatori della Torre Piloti di Genova e i datori di lavoro delle vittime (Capitaneria di Porto, corporazione Piloti e società Rimorchiatori riuniti). L’udienza preliminare si è svolta il 5 aprile 2018.

Massimiliano Quirico
direttore Sicurezza e Lavoro

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