Un Primo Maggio di festa e riflessione

Oggi siamo in piazza, come ogni anno, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori (tutti: precari, garantiti, interinali, somministrati, rider della gig economy, braccianti agricoli, ecc.) per ribadire l’importanza che il lavoro, quello dignitoso in particolare, deve avere nella nostra società.

Celebrare il Primo Maggio, infatti, vuol dire cercare di interpretare i cambiamenti che stanno interessando il mercato del lavoro, trovando il modo di garantire diritti e qualità del lavoro anche a tutti coloro che sfuggono alle categorie contrattuali classiche.

Vuol dire battersi perché il lavoro resti in Italia, affrontando le tante crisi industriali che interessano il nostro territorio, da Embraco a Italiaonline, solo per citare le più note, e perché vengano rispettate le regole, in tutti i settori, dall’industria all’agricoltura, dove continuano a essere diffusi fenomeni di sfruttamento e caporalato, anche nel Nord Italia.

E vuol dire, come giustamente chiedono anche i sindacati, mantenere alta l’attenzione sul tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’assessora Pentenero alla mostra “L’Italia che muore al lavoro”, esposta al Municipio di Torino fino all’11 maggio 2018.

Negli ultimi dieci anni sono stati compiuti numerosi passi avanti, sia a livello nazionale, sia a livello locale. Dieci anni fa è stato approvato il Testo Unico 81/2008, che tutte le Regioni italiane hanno recepito e implementato. Il Piemonte si è anche dotato di uno strumento per programmare le azioni di sensibilizzazione sui luoghi di lavoro, grazie a un direttiva emanata dall’assessorato all’Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro, insieme agli assessorati a Sanità, Agricoltura e Protezione Civile. Molto, inoltre, è stato fatto sul fronte della formazione.

Evidentemente però tutto questo non è sufficiente, se – come ci ricordano drammaticamente le statistiche – gli infortuni mortali e le malattie professionali sono in aumento.

Occorre quindi avere il coraggio di intervenire: continuare a investire in formazione, chiedere alle aziende di effettuare adeguati investimenti in sicurezza e fare in modo che le istituzioni e i sindacati lavorino insieme per garantire il rispetto delle regole.

Il Primo Maggio deve quindi essere una giornata di festa, ma anche un’occasione per riflettere su come creare più lavoro e come rendere il lavoro più dignitoso e più sicuro per tutti e tutte.

Buon Primo Maggio!

Gianna Pentenero
Assessora Lavoro e Formazione professionale
Regione Piemonte

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